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Giorgia Meloni, il "predellino" nel 2024: nuovo partito, le indiscrezioni

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La data è quella delle Europee del 2024, dopodiché Giorgia Meloni dovrebbe dar vita a un Pdl 2.0, preceduto da un "predellino" per chiamare a raccolta le varie anime dell'alleanza. Lo scrive Francesco Verderami nel suo editoriale per il Corriere sostenendo che - a detta dei dirigenti di Fratelli d'italia - c'è "un esercito di eletti e non eletti in attesa del segnale". E in effetti già si notano i primi movimenti: oltre al posizionamento dei centristi, è sintomatica la spaccatura azzurra in Sicilia tra Schifani e Miccichè, ma anche la scelta del Nuovo Psi che, allettato dalla riforma sul presidenzialismo, vuole rompere il patto con Silvio Berlusconi che reggeva dal 1994. 

 

 

Da parte loro gli alleati sono costretti a muoversi per arginare la premier agendo sui temi programmatici per impedirle di avanzare nella coalizione e di realizzare l'Opa sul centrodestra. Così Berlusconi torna a parlare coi suoi parlamentari di un "patto federativo" con la Lega, per impedire a Meloni di fagocitare Forza Italia e giocare d'anticipo rispetto al progetto di Giorgia Meloni. E mentre il Cav parla dell'eventuale intesa con Matteo Salvini, rivela Verderami, chiede anche ai suoi parlamentari se preferirebbero un partito unico con Meloni. Lo fa per sentirsi dire "no" e per ascoltare dalla loro voce le critiche verso Antonio Tajani, accusato di essere diventato "un collaborazionista" della premier. Meloni aveva messo in conto il difficile triangolo politico. E fin dal primo sassolino ha compreso l'andazzo: "L'ho già visto questo gioco".

 

 

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