Meloni e Giorgetti, il vertice sulla manovra: "Iva azzerata" e la nuova tassa, tutte le misure
Una manovra da trenta miliardi di euro, di cui larga parte destinate ad aumentare gli aiuti a famiglie e imprese che devono fronteggiare il caro bollette, allargando la platea dei beneficiari di entrambe le categorie. Poi altre priorità: portare il cuneo fiscale al 3%, sostenere maggiormente famiglia e natalità (circa un miliardo), aumentare le soglie attuali del credito d'imposta dal 30 al 35 per cento. Tra le misure che dovrebbero trovare spazio nella legge di bilancio, attesa in Consiglio dei ministri lunedì, anche l'estensione della platea dei beneficiari della flat tax per le partite Iva (da coloro che hanno un fatturato fino a 65mila a coloro che arrivano a 85mila euro). Mentre si studia l'azzeramento dell'Iva sui beni di primo consumo (pane, latte, pasta) per un anno, e la riduzione al 5% sui prodotti per l'infanzia e l'igiene intima femminile (assorbenti). Al vaglio anche l'ipotesi di introduzione di una tassa sulla 'consegna a domicilio' per favorire i negozi di prossimità (ma sarebbero esclusi gli alimentari).
Confermata, invece, la 'stretta' sul reddito di cittadinanza e sui superbonus edilizi. La stretta sul reddito dovrebbe portare riduzioni progressive del sussidio e una maggiore severità per gli 'occupabili', oltre a servire per finanziare il taglio del cuneo fiscale. Per superare lo scoglio della legge Fornero, si va, infine, verso l'introduzione di Quota 103 a partire dal primo gennaio 2023 (la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione e una soglia minima di 62 anni di età). Mentre riguardo alla rottamazione delle cartelle esattoriali non sarebbe previsto lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro; agevolazioni e rateizzazioni per il pagamento del pregresso delle altre.
Il vertice di maggioranza è durato poco meno di due ore. Con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni i capigruppo dei partiti di centrodestra, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo e i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Prudenza è stata la parola d'ordine di Meloni e del leghista Giorgetti. Il momento è delicato, bisogna tenere i conti pubblici in ordine ma non per questo rinunceremo alle nostre battaglie, ha avvertito il premier. "C'è chi ci ha dipinto - ha sottolineato Meloni - come quelli che vogliono sfasciare i conti, ma noi porteremo avanti una legge di bilancio seria e credibile". "E' stato un incontro interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio", ha ammonito Giorgetti, in una nota diffusa al termine del vertice. Il titolare del Mef non si è sbilanciato sulle singole misure ma ha assicurato di "essere determinatissimo a tenere la barra dritta" con alcune priorità: "sostenere in questa fase le fasce più deboli e le imprese che devono fare i conti con la crisi energetica".