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Ong e migranti, Sorgi: "Cosa c'e dietro la linea dura della Meloni"

 Marcello Sorgi

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Marcello Sorgi ha analizzato nel suo ultimo editoriale su La Stampa la crisi diplomatica tra Francia e Italia sui migranti, il colloquio tra Sergio Mattarella e Emmanuel Macron e l’intervento di Ignazio La Russa. “Un esplicito dissenso tra la prima e la seconda carica dello Stato non s’era ancora visto”, ha scritto Sorgi riferendosi alle parole del presidente del Senato, che ha rivendicato la “linea dura” del governo presieduto da Giorgia Meloni.

 

 

“Mattarella - è il parere di Sorgi - si sarà limitato a spiegare che non valeva la pena compromettere la relazione speciale tra Italia e Francia, sancita dal Trattato del Quirinale, per quello che tutto sommato poteva essere considerato un equivoco”. Per quanto concerne La Russa, “sebbene non toccasse a lui dirlo, il presidente del Senato, esattamente come Meloni, ha sentito il bisogno di marcare l’aspetto ‘identitario' della svolta di destra segnata dalle elezioni. Costi quel che costi, anche il rischio di scortesia istituzionale verso il Quirinale, e ancor di più che il colloquio tra Mattarella e Macron possa diffondere il dubbio di un governo in rodaggio o sotto tutela, pronto ad accettare il compromesso tracciato dal testo diffuso di comune accordo dai due”.

 

 

Quindi su ong e migranti il governo non arretra neppure di un millimetro, con Sorgi che prevede quale sarà il prossimo passo: “La riproposizione di quei decreti sicurezza che prevedevano la confisca delle navi delle Ong che Salvini, allora ministro dell’Interno, aveva imposto all’esecutivo gialloverde. Sarà il nuovo provvedimento ‘identitario’ con cui il governo vorrà far capire all’Unione, una volta e per tutte, che sugli interessi nazionali l’Italia non transige”.

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