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Elisabetta Belloni, tutta la verità: "Come è stata fatta fuori"

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Goffredo Bettini ne ha per tutti e su qualsiasi argomento nel suo ultimo libro “A sinistra. Da capo” (edizione Paper First). Tra i tanti passaggi che sono emersi dalle anticipazioni, interessante quello sulla partita del Quirinale, che sembra si sia svolta una vita fa e invece era all’inizio di quest’anno. Prima di arrivare alla soluzione del Mattarella bis, sono stati diversi i nomi bruciati in corso d’opera.

 

 

Come quello di Elisabetta Belloni, l’attuale direttore generale del Dis, che a detta di Bettini “fu gestito malissimo”. “In una riunione negli uffici del Parlamento tra Letta e Conte - ha ricordato l’esponente dem - alla quale successivamente si aggiunse Salvini (che ottenne al telefono dalla Meloni il via libera), c'era stata una valutazione positiva su questa candidatura. Ma l'immediata uscita pubblica di Salvini sull'accordo fu assai maldestra. Prontamente Di Maio intervenne a gamba tesa. E lo stesso fece il ministro della Difesa, Guerini, riservatamente nel Pd. Renzi esplicitò in tv e alle agenzie la sua contrarietà, facendo naufragare definitivamente questa ipotesi”.

 

 

Sempre per il Quirinale Bettini era convinto che la politica avrebbe potuto mettere in campo una novità assoluta: “Un uomo di cultura, uno studioso, un combattente sul fronte del sociale e degli ‘ultimi’, un alto rappresentante del travagliato mondo cattolico: Andrea Riccardi, il capo spirituale della comunità di Sant' Egidio. Quando espressi a Letta questo mio pensiero lo trovai già pronto. E debbo dire persino entusiasta. Lo aveva valutato anche il segretario tenendolo accuratamente coperto. Anche Conte mi disse di averci già pensato e che gli sembrava un'ottima soluzione”.

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