Salvini umilia Saviano: "Bast***, poverino quanto ti rode?
"Io e Giorgia 'bastardi'. Saviano, ma quanto gli rode poverino?": Matteo Salvini commenta così le recenti uscite dello scrittore napoletano contro di lui e contro il presidente del Consiglio. La prima volta che Saviano li chiamò "bastardi" era nel 2020, nei mesi caldi in cui l'Italia, con Salvini al Viminale, controllava i propri confini cercando di contenere gli sbarchi dalle navi delle Ong. Oggi lo scrittore ripropone lo stesso insulto. Lo ha fatto ieri in un'intervista a La Stampa.
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Ad oggi lo scrittore non rinnega nulla, anzi si scatena ancora di più: "Bastardi? Rivendico la mia indignazione e il mio più profondo disprezzo verso chi, di fronte a un naufragio, non dice che le vite umane vengono prima di ogni strumentalizzazione o percorso politico più o meno severo, inflessibile, feroce, da Papeete o da pacchia finita". Il termine "bastardi", a suo avviso, non è "violento" quanto quello che sta succedendo sul fronte dell'immigrazione: "I blocchi navali sonno violenza. Gli affondamenti, nelle loro bocche, si sono via via trasformati in un 'modo di dire', in 'una provocazione'".
Tanti i commenti di sostegno sotto al tweet di Salvini: "Ma povero... è solo un pagliaccio", scrive qualcuno. Qualcun altro invece: "La denuncia ci sta tutta e poi queste parole dette da chi si definisce scrittore, persona di una certa cultura...". Il riferimento in questo caso è alla querela presentata dalla Meloni due anni fa dopo aver ricevuto l'insulto.
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