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Elezioni, ora i partiti di sinistra sono votati dai benestanti. Le cifre che spiegano tutto

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Un'analisi pubblicata dal Sole 24 ore mostra che, nonostante una tradizione di lotta contro la disuguaglianza, la povertà e la precarietà, i partiti di sinistra in realtà non vengono votati dagli elettori i cui interessi vorrebbero rappresentare. Al contrario. I partiti di sinistra, ormai, vengono scelti dai cosiddetti "benestanti".

Insomma, le categorie più "deboli", la classe operaia, tutti quelli che notoriamente votavano a sinistra ora preferisce il centrodestra. Tanto che alle elezioni del 25 settembre scorso, la coalizione di centrosinistra ha avuto un successo più netto nei comuni con reddito medio più alto. Ora la domanda è: come si spiega questo cambio radicale del paradigma politico? E di chi sono le colpe dell'insuccesso della sinistra? 

Analizzando i dati, non emerge solo lo scarso consenso raccolto dai partiti di sinistra a livello nazionale (26,1 per cento per la coalizione di Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Impegno Civico), ma anche il fatto che queste preferenze provengono soprattutto dalle fasce più abbienti della popolazione, piuttosto che dalle classi sociali tradizionalmente associate alla sinistra. Osservando i dati a livello comunale, infatti, risulta proprio questo fatto del tutto nuovo: una correlazione positiva tra reddito medio e percentuale di voti per il centrosinistra. Insomma, è cambiato tutto. 

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