Gianfranco Fini a Mezz'Ora in più: "Non sono ispiratore della Meloni, ma..."
Gianfranco Fini torna in tv dopo dieci anni nel salotto di Lucia Annunziata a In Mezz'Ora in più su Rai Tre. L'ex leader di An inevitabilmente parla di Giorgia Meloni e del suo incarico da premier con cui la destra è tornata al governo dalla porta principale di palazzo Chigi. L'ex presidente della Camera non vuole sentir parlare di ruolo di padre nobile della destra e nemmeno di ispiratore di Giorgia Meloni: "Ispiratore no. Meloni non ha bisogno. Ho detto ala stampa estera che la realtà italiana della destra era un pò diversa da come era raccontata. Ho detto di avere votato Meloni e lo confermo". Poi Fini parla anche della svolta di Fiuggi, un punto di svolta nella storia del Movimento Sociale e per la nascita di Alleanza Nazionale: "C’è stato chi ha aperto una rotta e poi tocca come sempre ai più giovani percorrerla".
Poi parla anche di quello che ne è stato di quella destra dopo il passaggio di stato dall'Msi ad An: "Nel 1999 incontrai il segretario dei Ds Walter Veltroni a casa sua e concordammo sul nome di Ciampi", un nome, sottolinea Fini non certo di sinistra e molto vicino alla Resistenza: "La vigilanza anti-fascista era finita", ha sottolineato Fini.
Poi l'ex leader di An parla anche di Fratelli d'Italia e afferma: "Io non credevo nel progetto, a distanzi di anni riconosco di aver avuto torto, avevano ragione La Russa e Meloni". Fini ha poi attaccato la sinistra sull'allarme di un presunto ritorno del fascismo: "Quando è nato Fratelli d'Italia la sinistra non ha parlato di un pericolo fascista. La sinistra deve imparare a non usare l'anti-fascismo come un interruttore, come una lampadina da accendere quando serve". Poi lo stesso Fini ha aggiunto: "Col la svolta di Fiuggi è stata tracciata una strada e in quel solco si va avanti. E basta con le polemiche sulle parole Patria e Nazione, sono citate nella Costituzione". Infine rivendica la presenza della fiamma nel simbolo di FdI: "La fiamma dell'Msi è stata archiviata con Fiuggi, quella di oggi è la stessa di An, ma nessuno a sinistra mi chiese di toglierla".