Meloni, "piazza pulita dei burocrati": il fedelissimo di Draghi fatto fuori
Alessandro Rivera non sarà riconfermato in qualità di direttore generale del Tesoro. L’indiscrezione lanciata da Dagospia è stata confermata anche da Repubblica, secondo cui il “pupillo” di Mario Draghi sarà presto sostituto, nonostante si vociferi che Giancarlo Giorgetti gli avesse assicurato che lo avrebbe confermato, proprio per una questione di continuità con la scorsa gestione dei conti pubblici.
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Poi, però, sono entrati in gioco altri fattori, prettamente politici: secondo Dagospia è innanzitutto Giorgia Meloni a voler far “piazza pulita dei burocrati in odore di centrosinistra”. In più ci sarebbe Matteo Salvini che “gliel’aveva giurata ai tempi del governo gialloverde”. Rivera è infatti sopravvissuto ai tre governi che si sono avvicendati nel corso dell’ultima legislatura: dal 2018 ricopre il ruolo di direttore generale del Tesoro, nonostante l’esecutivo gialloverde abbia cercato di cacciarlo dopo pochi mesi. “Ora dovrebbe fare le valigie - scrive Repubblica - insieme all’intera prima linea di comando del Mef”.
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Un ribaltone che potrebbe compiersi proprio a ridosso di una manovra di bilancio che dovrebbe essere una delle più complesse realizzate negli ultimi anni. A proposito di Salvini, Repubblica scrive che sta per riuscire “nell’impresa che mancò cinque anni orsono quando il premier era Giuseppe Conte e non Giorgia Meloni, forse più decisa di lui a far piazza di tutti i grand commis che odorano anche lontanamente di centrosinistra.