Sapienza, gli "anti-fascisti" asaltano il convegno di Fratelli d'Italia
Mattinata di tensione e violenza all'Università La Sapienza di Roma, con una cinquantina di studenti dei collettivi universitari di sinistra che tenta il blitz con cori e striscioni nella facoltà di Scienze Politiche per interrompere un convegno organizzato da Azione Universitaria a cui partecipava anche Daniele Capezzone. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine, che con una carica di alleggerimento hanno respinto gli studenti bloccando loro l'accesso all'area del convegno. Prima del tentativo di sfondare, gli studenti di sinistra aveva organizzato un presidio davanti alla facoltà attaccando anche uno striscione con su scritto "Fuori i fascisti dalla Sapienza". Un giovane è stato poi bloccato e identificato.
Quanto accaduto, come prevedibile, ha subito assunto una forte valenza politica nel giorno della fiducia al governo di Giorgia Meloni alla Camera. L'esponente di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, in aula a Montecitorio, ha tuonato contro i manifestanti e in difesa delle forze dell'ordine, mentre da sinistra si alzano le accuse di violenza sugli studenti. Al convegno sul tema "Il Capitalismo - Il profilo nascosto del sistema" partecipava anche l'onorevole meloniano Fabio Roscani.
Il Fronte della Gioventù Comunista denuncia: "Cancelli sbarrati, cordone di polizia, cariche e fermi, questa la risposta alla mobilitazione degli studenti. L'atteggiamento dell'amministrazione è a dir poco vergognoso: in un'università in cui mancano spazi, con tasse sempre più alte e barriere economiche per gli studenti degli strati popolari, Sapienza pensa a organizzare convegni con esponenti di governo, provita e antiabortisti - continua il FGC -. Un'università che manganella gli studenti e srotola il tappeto rosso ai reazionari è un'università che si schiera apertamente a favore della repressione e della reazione. E' evidente che per l'amministrazione attuale, che non si è risparmiata neanche di fare i complimenti a Giorgia Meloni per la sua elezione, queste siano le priorità. Inammissibile e vergognoso: Sapienza condanni immediatamente ciò che è successo". L'assunto è quello tradizionale: agli studenti di sinistra deve essere concesso tutto, spazio e parola, mentre per quelli non di sinistra (o con sensibilità più vasta, per così dire) non è previsto diritto di espressione.
"Immagini gravissime arrivano da La Sapienza - è la posizione di Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII - . Mentre il neo-governo Meloni esordisce alle Camere, lo spazio dell'Università diventa teatro della peggiore repressione ai danni di studenti e studentesse colpendo il diritto al dissenso. Una brutta pagina che deve trovare condanna immediata da parte di tutte le istituzioni, a partire dal nuovo governo nazionale". Filippo Zaratti, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, annuncia una interrogazione parlamentare, mentre la rettrice Antonella Polimeni condanna "ogni forma di violenza": "L'Università deve essere un luogo in cui si studia, si cresce, in cui bisogna incontrarsi e confrontarsi, ma non scontrarsi fisicamente. Garantiamo, ad ogni individuo che agisca secondo i Principi costituzionali, il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni nel rispetto della pluralità delle idee". Non è chiaro se a venire stigmatizzato sia l'assalto degli studenti "anti-fascisti" o le forze dell'ordine che hanno difeso i partecipanti al convegno.