Fratin ministro "delle bollette": la scelta della Meloni
Ci sono diverse sorprese nella squadra dei ministri presentata da Giorgia Meloni prima a Sergio Mattarella e poi al Paese. La premier in pectore corre verso Palazzo Chigi: ha accettato l’incarico che le ha offerto il presidente della Repubblica senza “riserva”, il che non capita spesso. Sintomo di idee chiare e tanta voglia di mettersi subito al lavoro, dato che la situazione estremamente difficile che dovrà fronteggiare è lì che preme alla porta.
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Ma dicevamo delle sorprese in seno alla squadra di governo. Per il ministero della Salute è stata scelta una figura tecnica, che non ha mai ricevuto incarichi politici prima d’ora: si tratta di Orazio Schillaci, rettore dell’università di Roma Tor Vergata dal 2019. Su questo ministero nei giorni scorsi si era consumato uno scontro tra Fdi e Forza Italia, con il Cav che avrebbe voluto ministra Licia Ronzulli, nome su cui però la Meloni non era d’accordo.
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Altra sorpresa riguarda il ministero della Transizione ecologica, che cambierà nome in Ambiente e sicurezza energetica: a guidarlo sarà Gilberto Pichetto Fratin, anche se inizialmente era stato fatto il nome di Paolo Zangrillo a causa di un errore di trascrizione nella stesura della lista dei ministri. Alla Cultura è invece stato scelto Gennaro Sangiuliano, che quindi dovrà lasciare la direzione del Tg2: il suo nome non era praticamente mai circolato nel toto-ministri e comporta anche dei cambiamenti importanti negli equilibri Rai.