Senato, i "responsabili" della Meloni: "Ecco i tre innesti"
Sarà il tempo a dire che utilità potrà avere, negli equilibri parlamentari, la “quarta gamba” del centrodestra. Intanto, però, la “calamita” per senatori e deputati insofferenti nei confronti della formazione politica di origine è sul tavolo. E i contatti con gli scontenti, i “governisti”, sarebbero continui. Qualcuno, maliziosamente, li ha già battezzati i “responsabili di Giorgia”.
Forse perché l’atto iniziale dell’operazione,l’accordo perla nascita del gruppo Civici d’Italia - Noi Moderati (Udc - Coraggio Italia - Noi con l’Italia - Italia alCentro) -Maie (questa la denominazione ufficiale della fazione costituita a Palazzo Madama) è stato officiato da Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e fedelissimo braccio destro di Meloni. Èlui che tre giorni fa ha siglato l’intesa, insieme al senatore Mario Alejandro Borghese - eletto per la terza volta nell’America meridionale - e a Ricardo Antonio Merlo, presidente del Maie, il Movimento associativo degli italiani all’estero, per permettere al gruppo di vivere di vita autonoma al Senato e diventare così «parte attiva della maggioranza di governo».
Perché un conto è stare in Parlamento all’interno del “Misto”, altro è valorizzare la propria posizione con uffici, strutture e posizioni autonome all’interno della Camera di riferimento. Ma per farlo, i regolamenti di Palazzo Madama e Montecitorio prevedono che prima sia raggiunto un numero minimo di senatori e deputati. E qui entra in ballo l’opera di tessitura di
Lollobrigida.
IL PLACET DI LOLLOBRIGIDA
Leforze centriste della maggioranza, infatti, sono riuscite ad eleggere due senatori: Antonio De Poli e Michaela Biancofiore. Per costituire un gruppo parlamentare indipendente, tuttavia, a Palazzo Madama servono sei senatori. E i rinforzi sono arrivati in tre giorni. Ai due componenti originari, infatti, si sonounitilo stesso Borghese,e tre senatori provenienti da Fratelli d’Italia: l’imprenditore Giorgio Salvitti, militante in FdI fin dalla nascita del partito nonché ex vicesindaco di Colleferro, in provincia di Roma; Antonio Guidi, ex ministro della Famiglia e della Solidarietà sociale; e Giovanna Petrenga, senatrice casertana riconfermata (con un passato in Forza Italia). Così a Palazzo Madama la “quarta gamba” del centrodestra è già realtà.
Certo, ufficialmente la nuova formazione nasce per portare avanti, nella nuova legislatura,le istanze delle «comunità italiane nel mondo, mettendo in campo una vera politica per i nostri connazionali residenti oltre confine» (Merlo dixit). Obiettivo naturalmente «condiviso» da Lollobrigida. Ma il pensiero è corso subito a quanto sta accadendo tra gli alleati, con le fibrillazioni tra gli stessi Fratelli d’Italia e Silvio Berlusconi, sull’onda -in rapida successione - del mancato voto dei forzisti per Ignazio La Russa presidente del Senato, delle esternazioni del Cav sulla lista dei ministri e sullo smarcamento dello stesso ex premier rispetto alla linea dura nei confronti della Russia sul conflitto in Ucraina.
Da qui il retropensiero: vuoi vedere che Giorgia si è portata avanti ,mettendo a disposizione di futuri senatori insofferenti per le bizze di Berlusconi, e non solo, una nuova casa pronta ad accoglierli? Insomma, il nuovo gruppo altro non sarebbe che una polizza assicurativa per coprirsi le spalle,forte dell’asse con i centristi, peraltro ospitati nella quota dei collegi uninominali che spettava a FdI. Un canale da aprire qualora una parte degli alleati mettesse a rischio la navigazione della maggioranza a Palazzo Madama, dove il centrodestra vanta poco più di una dozzina di seggi di vantaggio sulla soglia della maggioranza assoluta dell’Assemblea.
Non a caso il tentativo di mettere in azione la “quarta gamba” è attivo anche a Montecitorio, dove però servono 20 deputati - in assenza di deroghe - per costituire un gruppo autonomo. E al momento gli eletti del gruppo centrista sono 9. Ma tra questi c’è Calogero Pisano, già responsabile di Fratelli d’Italia nella provincia di Agrigento, primo rinforzo arrivato da destra per replicare alla Camera quanto realizzato al Senato. E non è sfuggita la scelta di Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Cav, di non aderire a Forza Italia ma di sedere, al momento, nel Misto.