Berlusconi, il nuovo audio rubato: "Zelensky? Non mi fate dire..."
Lapresse ha tirato fuori un altro audio “rubato” dall’assemblea dei deputati di Forza Italia. La richiesta di mantenere il riserbo da parte di Silvio Berlusconi evidentemente non è stata accolta, dato che il TgLa7 di Enrico Mentana ha appena diffuso le dichiarazioni sul conflitto ucraino destinate a far discutere ulteriormente. Il Cav ha spiegato “la cosa della Russia” ai suoi deputati, che in diversi passaggi lo hanno anche applaudito.
“Nel 2014 a Minsk è stato firmato un accordo di pace tra Ucraina e le repubbliche del Donbass - ha esordito Berlusconi - ma l’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e inizia ad attaccare le frontiere dell’Unione. Con Zelensky gli attacchi si sono triplicati e allora le due repubbliche, disperate, hanno mandato una delegazione a Mosca per chiedere aiuto a Putin. Lui era contrario a qualsiasi iniziativa, ma ha subito troppa pressione e allora ha deciso di fare l’operazione speciale: voleva togliere Zelensky in una settimana e mettere un governo di persone perbene. Si è trovato di fronte a un’imprevista e imprevedibile resistenza dell’Ucraina. Non c’è modo per mediare. Zelensky? Lasciamo perdere, non posso dirlo”.
Berlusconi ha poi chiamato in diretta ad Enrico Mentana e ha chiesto di fare una precisazione sull'audio che è stato mandato in onda nel corso dello speciale del TgLa7. “Le parole registrate - è stata la versione del Cav - vanno inquadrate in un contesto più largo di preoccupazione generale per il clima che si è venuto a creare tra Russia, Europa e Occidente, con gli Stati Uniti che hanno disatteso le premesse multilaterali di Trump”.
Un’ulteriore mina che Giorgia Meloni dovrà essere brava a disinnescare nella strada verso la formazione del nuovo governo, che si sta rivelando più in salita del previsto. A proposito di politica estera, stanno facendo il giro del mondo le parole del Cav su Vladimir Putin, con il quale avrebbe riallacciato i rapporti: “Per il mio compleanno - ha rivelato - mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. Io l'ho conosciuto come una persona di pace e sensata”.
“I ministri russi - ha aggiunto Berlusconi, che evidentemente non si aspettava che tali parole venissero ‘rubate’ - hanno già detto in diverse occasioni che siamo noi in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all'Ucraina. Io non posso personalmente fornire il mio parere perché se viene raccontato alla stampa viene fuori un disastro, ma sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato i rapporti con il presidente Putin”.