Elisabetta Gardini, "è nel programma": inchiesta su Speranza
Voltare pagina su Covid, vaccini obbligatori e Green pass. Elisabetta Gardini, intervistata da 24 Mattino su Radio 24, annuncia politiche di governo diametralmente opposte a quelle condotte dal premier uscente Mario Draghi e dal commissario straordinario all'emergenza sanitaria generale Francesco Figliuolo. E forse, tra le righe, si capisce così il "no" opposto dalla leader di Fratelli d'Italia e premier in pectore Giorgia Meloni alla candidatura al Ministero della Salute della forzista Licia Ronzulli, che quelle politiche le ha votate, difese e sostenute con grande forza.
"Posso anticipare cose che non sarò io a determinare e a decidere - spiega la Gardini, ex europarlamentare oggi deputata di FdI -, però coerentemente con quello che abbiamo scritto nei programmi e con quello che abbiamo detto in campagna elettorale, nel momento in cui noi siamo contro il green pass e contro l'obbligo vaccinale, perché pensiamo che non sia questo il modo di affrontare un'emergenza sanitaria". Anche per questo, una delle prime mosse parlamentari di quello che il 25 settembre è diventato ufficialmente il primo partito d'Italia sarà quasi "obbligata": "Vogliamo una commissione che vada a valutare quello che è stato fatto, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sanitario".
Sul piano pratico, riguardo alle multe agli over 50 che non si sono vaccinati, la Gardini sottolinea: "La coerenza sarebbe appunto di sterilizzare questo capitolo, però è una mia personale interpretazione. La nostra posizione è assolutamente No green pass e no obbligo vaccinale. Sono sempre stata d'accordo sul fatto che una qualunque cosa sanitaria vada decisa personalmente con il proprio medico, e non con un obbligo fatto da un burocrate". Infine, a chi le chiede di una commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid, Gardini risponde: "È nel programma di governo, la gestione del Covid in Italia ha portato dei risultati, sia a livello economico che a livello sanitario tra i peggiori".