Governo e totoministri, "non sarà in quota Lega": si riaprono i giochi
"Non sarà in quota Lega". Dopo il faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi riprende vigore il toto-ministri e impazzano le voci più disparate. Nel rebus della squadra si inserisce ora pure l'Agricoltura, che secondo quanto apprende l'agenzia LaPresse, non pare più destinato ad andare a un esponente della Lega. A confermarlo fonti della maggioranza. Al dicastero era stato accostato il nome di Gian Marco Centinaio, che aveva già ricoperto l'incarico nel governo Conte 1.
Il vertice a due Meloni-Cav, secondo qualcuno, potrebbe aver cambiato gli equilibri all'interno della coalizione, con la leader di Fratelli d'Italia e premier in pectore tentata di fare qualche concessione in più all'ex premier dopo la settimana di fuoco e i rapporti tesissimi con Forza Italia. segnati dai casi Licia Ronzulli e Ignazio La Russa.
Tra le poltrone ancora da assegnare, per esempio, ci sarà quella alla Giustizia, delicatissima. Il meloniano Giovanni Donzelli, per la verità, la considera "una casella chiusa. Se ne è parlato ed è già stato raggiunto l'accordo". Ma Alessandro Cattaneo, neo-capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha una opinione diversa: "Noi non abbiamo gradito certi veti ma per senso di responsabilità guardiamo avanti. Per noi è importante la Giustizia e sul tema credo che serviranno altri confronti interni tra le forze politiche, è uno dei passi ancora da fare".
Aggiunge carne al fuoco anche il Carroccio, che in una nota ufficiale scrive: "Al di là del nome del ministro, la Lega avrà certamente un ruolo nel dicastero della Giustizia guidato dal centrodestra. Tra i primi dossier da affrontare, anche alla luce dell’arresto del garante dei detenuti del Comune di Napoli, la necessità di un garante per le donne e gli uomini in divisa che lavorano nelle carceri italiane, troppo spesso in condizioni inaccettabili".