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Matteo Renzi minaccia la sinistra: "Andiamo da Mattarella"

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Come volevasi dimostrare, ecco che a sinistra si sgomita per le poltrone. Se il centrodestra fatica a trovare la quadra sui prossimi ministri, non va meglio agli avversari. Il primo a passare agli avvertimenti è Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva attacca "quelli che si stanno accordando con la maggioranza" che "sono gli stessi che accusano noi di volere le poltrone. Io dico solo che gli accordi istituzionali devono garantire tutte le minoranze". Da qui la promessa: "Se Pd e Cinque Stelle ci tenessero fuori sarebbe un atto di gravità inaudita, atto che dovremmo immediatamente porre alla attenzione del Presidente della Repubblica". 

 

 

Nell'occhio del ciclone le vicepresidenze alle Camere. Qui per garantire le opposizioni, i regolamenti prevedono il "voto limitato", ossia si possono indicare nomi solo per la metà dei posti da eleggere (due vicepresidenti su quattro, un questore su tre, quattro segretari su otto). Visto e considerato che la maggioranza è unita - teme il centrosinistra -, mentre l’opposizione è spaccata in tre, basta che il centrodestra divida a metà i propri voti per far passare quattro nomi alla Camera e quattro al Senato, superando così gli avversari politici.

 

 

 

Ma non è esclusa neppure la possibilità che possano dirottare i numeri per eleggere il candidato di opposizione più "gradito", magari proprio quello di Azione e Italia viva, che alla Camera potrebbe essere Maria Elena Boschi e al Senato Mariastella Gelmini. Stesso discorso nelle Commissioni di garanzia, il cui presidente si elegge a maggioranza semplice. Eppure nulla è ancora ufficiale, con il Terzo Polo che punta già il dito.

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