Vespa, "carica di tritolo" sul ponte Berlusconi-Meloni: "grande incognita"
Il "fragile ponte di giunco" tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni è saltato "con una carica di tritolo degna del ponte della Crimea", scrive Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. Le quattro definizioni della presidente di Fratelli d'Italia - "supponente, prepotente, arrogante e offensiva" come si legge sugli appunti del Cavaliere - aggiunge il direttore di Porta a porta, hanno fatto interrompere le trattative tra i due leader.
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Invece, "il rapporto Meloni-Salvini sembra essersi molto consolidato". Ieri 14 ottobre, osserva ancora Vespa, "la presidente di FdI ha messo a segno un colpo strategico con Salvini che ha indicato Giorgetti come ministro dell'Economia. Dopo l'incontro a tre dell'altro ieri, quello che era un candidato della Meloni a dispetto di Salvini è diventato il candidato di Salvini, gradito anche al Quirinale".
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E ancora, aggiunge il giornalista, "alcuni punti fermi dovrebbero restare: con Antonio Tajani agli Esteri e il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, gradito a Salvini, all'Interno". Per quanto riguarda gli altri ministeri, è tutto "nelle mani della Meloni, che certamente terrà la Difesa per Guido Crosetto o Adolfo Urso, a meno che Crosetto non vada a uno Sviluppo economico rinforzato, al quale sta pensando anche Salvini lasciando libere le Infrastrutture". Insomma, conclude Vespa, i giochi non sono ancora fatti "e la grande incognita è come e quando torneranno a parlarsi Meloni e Berlusconi per assicurare tra una settimana la partenza del governo in condizioni di ragionevole stabilità".