Claudia Majolo, "voglio 600mila euro": la donna che può rovinare Conte e M5s
Claudia Majolo pronta a trascinare Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle in tribunale. Avvocato napoletano del foro di Roma, la Majolo aveva superato le parlamentarie online del Movimento 5 Stelle per poi essere esclusa. Voci vogliono che i vertici pentastellati non abbiano apprezzato alcuni suoi vecchi post di stima nei confronti di Silvio Berlusconi.
Voti "comprati" col reddito di cittadinanza: il documento inchioda il M5s
"Chiederò i danni", promette all'Adnkronos. Danni che vengono quantificati in circa 600mila euro, ossia all'incirca l'intero ammontare degli emolumenti percepiti da un onorevole nell'arco di una legislatura. "Dopo alcuni articoli di stampa, sono stata esclusa con una mail dove però non veniva spiegato il motivo del mio 'allontanamento'". Insomma, "nessun riferimento ai miei post, in quel messaggio". Non a caso la 35enne tiene a precisare di non essere mai stata tesserata ad alcun partito. "Conte? L'ho cercato per avere spiegazioni ma nessuna risposta", punta il dito la Majolo che ha affidato a Lorenzo Borrè, storico avvocato degli espulsi grillini, il compito di agire per le vie legali.
Se Beppe Grillo chiama le "Brigate di cittadinanza a rapporto!"
Ma se non sono i vecchi apprezzamenti nei confronti del leader di Forza Italia, cosa c'è allora dietro l'esclusione? La diretta interessata non esclude che nel mirino ci possa essere finita la sua vicinanza professionale all'avvocato Luca Di Donna. Il legale - si ricorda - è l'ex socio e amico di Conte, indagato per traffico di influenze durante la pandemia dal quale l'ex premier prese le distanze. "Non ho prove concrete in proposito - conclude -, ma l'assenza di una motivazione giuridicamente esauriente è emblematica di quanto accaduto".