Camera, "scheda bianca": un brutto segno? Ecco cosa c'è dietro
Il centrodestra voterà per lo più scheda bianca nel corso della prima chiama per l’elezione del presidente della Camera. Una strategia per prendere tempo e vedere che cosa succede al Senato, dove dovrebbe essere chiuso l’accordo su Ignazio La Russa, al quale servono almeno 104 voti per essere eletto (il centrodestra ne ha a disposizione 115).
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“È un classico gioco - ha commentato Gianfranco Pasquino a Coffee Break, su La7 - evidentemente ci sono ancora differenze di opinione tra di loro. È un brutto segno”. Secondo il politologo qualche sorpresa potrebbe ancora essere possibile, soprattutto se si guarda a Forza Italia, che sarebbe tentata di votare scheda bianca al Senato ma che alla fine non dovrebbe “tradire” l’amico La Russa. Per quanto riguarda la Camera, di certo c’è che il presidente sarà un leghista: il nome più gettonato è quello di Riccardo Molinari, che però non avrebbe ancora la certezza di essere eletto.
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Anzi, stando alle fonti della Lega citate negli ultimi minuti da Repubblica, sta perdendo forza la candidatura di Molinari: avanzano invece i nomi di Nicola Molteni e Lorenzo Fontana. Insomma, una decisione non sarebbe ancora stata presa, per questo motivo il centrodestra ha deciso di votare scheda bianca. Priorità alla partita del Senato, dopodiché l’attenzione si sposterà sulla Camera.