Viminale, la mossa di Salvini: come torna in pista la Lega
La quadra, almeno per quel che riguarda le presidenze di Camera e Senato, il centrodestra la avrebbe trovata: a Montecitorio Riccardo Molinari - che per il regolamento differente sarà con tutt probabilità eletto domani, venerdì 14 ottobre - e a Palazzo Madama Ignazio La Russa, probabilmente già eletto oggi, giovedì 13 ottobre.
Ma, come è noto, la Lega e Matteo Salvini hanno alzato la posta. Dopo il Federale della vigilia, il leader del Carroccio aveva fatto trapelare le sue parole alle sue truppe: "Su Viminale e presidenza del Senato io non mollo". Già, perché Salvini avrebbe visto di buon occhio come seconda carica dello Stato Roberto Calderoli. Ma, soprattutto, Salvini mira al Viminale: per sé, anche se appare un percorso quasi impraticabile, o per i suoi.
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E stando ai rumors e alle indiscrezioni che rimbalzano dal Parlamento, ora la Lega avrebbe qualche possibilità in più di accaparrarsi il ministero degli Interni. Insomma, la manovra del Federale avrebbe sortito degli effetti. Così, ecco ritornare in pista per il Viminale un fedelissimo di Salvini, Nicola Molteni, rientrato di prepotenza nel toto-ministri.
Per quel che riguarda il leader della Lega, pare destinato alle Infrastrutture. Gli altri dicasteri richiesti dalla Lega sono Affari Regionali, Agricoltura e un dicastero minore. Giancarlo Giorgetti all'Economia, al contrario, viene considerato "un tecnico".
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