Centrodestra, Sallusti: "Ronzulli nodo insuperabile? Meglio non partire"
Gli attriti e le tensioni da sempre accompagnano la formazione di un nuovo governo, qualsiasi sia il suo colore. Non mi stupiscono quindi le voci che danno ai ferri corti in queste ore i tre alleati, in particolare Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi con Salvini in una inusuale veste di mediatore-paciere. Parafrasando una celebre frase di Andreotti, le poltrone logorano chi non le ha e quindi è normale che ognuno cerchi di evitare futuri logoramenti. Per altro gli italiani in queste settimane hanno ben altre preoccupazioni che non la sorte di questo o quell'aspirante ministro o ministra.
"Spero di sbagliarmi, ma...": Sallusti, un'inquietante profezia sul nuovo governo
Parlando di tre persone, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che godono della fiducia di voi lettori facciamo nostro il famoso detto di non mettere il dito tra moglie e marito ma non possiamo non metterli in guardia - penso a nome vostro dal fatto che la lite ci sta se breve e risolutiva, altrimenti qui si rischia una falsa partenza che noi cittadini elettori, e quindi tutto il Paese, non ci meritiamo.
La questione tutto sommato, e vista da fuori, non è poi così complicata. Primo: se Giorgia Meloni avrà la responsabilità del governo è giusto e logico che l'ultima parola sulla formazione da mettere in campo tocchi a lei, altrimenti non si capirebbe che cosa stia lì a fare oggi ma soprattutto domani. Secondo: siccome i ministri devono essere accettati e nominati dal Presidente della Repubblica ovvio è che il perimetro dentro il quale Giorgia Meloni può muoversi è ampio ma non infinito. Terzo: i due soci di maggioranza hanno tutto il diritto di indicare in modo autonomo i loro uomini non senza però non tenere conto dei punti uno e due di cui sopra.
"Prima i magistrati, ora...". Allarme-Sallusti: cosa rischia il nuovo governo
Insomma, e fuori di metafora, mi rifiuto di pensare che questo governo partirà e partirà bene solo se Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi, sarà o no ministra e se sì con che delega. Lo ripeto a scanso di equivoci: non tocca a noi dare giudizi e tantomeno consigliare scelte ma se questo, in un modo o nell'altro, fosse davvero un insuperabile motivo di crisi, beh allora forse non vale la pena neppure di incominciare questa avventura che ben altri ostacoli e difficoltà si troverà ad affrontare lungo il suo percorso.