Berlusconi e Salvini, vertice senza Meloni. Sgarbi: "La legittima pretesa del Cav"
E' durato circa 40 minuti a Villa Grande l'incontro a due tra il padrone di casa, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, e il segretario del Carroccio Matteo Salvini. Significativa l'assenza di Giorgia Meloni. I due alleati hanno cercato di sbrogliare preliminarmente la matassa del toto-ministri prima di presentare alla futura premier e fondatrice di Fratelli d'Italia una lista con le richieste "ufficiali" dei rispettivi partiti. Un nodo cruciale resta quello del ruolo da assegnare (o meno) a Licia Ronzulli, big azzurra che voci di Palazzo darebbero candidata a Salute o Istruzione contro però il parere della Meloni stessa.
"Berlusconi è stato molto chiaro e ha detto che non vuole limitazioni alle sue indicazioni - spiega in una nota Vittorio Sgarbi -. Dopo la morte di Bonaiuti, la Ronzulli è stata la persona che gli è stata più vicino. Lo ha sostenuto ed è normale che Berlusconi pensi a lei per un ruolo. Il discorso delle competenze è complesso. Se al governo andassero solo competenti, a me dovrebbero dare tre ministeri, ma non ne avrò nessuno. La Ronzulli è competente nella sua funzione politica. A Forza Italia finito il tempo di Scajola, di Antonione, con Tajani al governo, la politica l'ha fatta lei".
Sgarbi si fa poi interprete del Cav: "Berlusconi dice: io posso anche capire che per voi la Ronzulli non è competente, ma è un mio nome. Facciamo così, se dovesse servire mi sacrifico io: se Berlusconi vuole, io sono pronto a bilanciare le competenze della Ronzulli. Stiamo parlando di una donna che ha tenuto in piedi un partito che è arrivato all'8%. Il problema, semmai, potrebbe essere trovarle un posto giusto". Il discorso, prosegue Sgarbi, "è semplice. Non stiamo facendo un discorso relativo alle qualità specifiche, ma a quelle politiche. Qualcuno potrebbe mai dubitare delle qualità di Crosetto? No. Ma allo stesso tempo la Ronzulli, con il suo lavoro nel partito, ha guadagnato una posizione fiduciaria. Berlusconi poteva scegliere un politico di maggiore esperienza e più pronto? Certo. Ma ha scelto lei, che a tutti gli effetti è stata la reggente del partito. La Casellati era al Senato, la Gelmini impegnata altrove, Tajani in Europa. La Ronzulli ha guadagnato una fiducia politica". "Se dobbiamo scegliere basandoci solo sulle competenze, allora è un conto: esistono personalità con competenze specifiche. Qualcuno avrebbe dubbi su Nordio alla Giustizia? O su Sgarbi alla cultura? O a qualche altro competente alla sanità? Per quello che riguarda la Ronzulli parliamo di una competenza fiduciaria. Lei è Forza Italia. E Berlusconi vuole che lei rappresenti il suo partito".