Giuseppe Conte? Vuole la pace in Ucraina per fare la guerra al Pd
Per la pace, ma anche un po' per la guerra. Quella interna ai partiti, ovvio. Giuseppe Conte sotto il mantello francescano ha sempre la sua pochette ed è pronto a mettersi alla testa di una grande manifestazione di piazza che, spiega, dovrà essere senza simboli politici, così da attrarre pacifisti di ogni schieramento e infatti a uno come Gianni Alemanno, già leader della Destra sociale e big di An, l'idea non dispiace. Del resto, lui ha fondato un comitato che si chiama "Fermare la guerra".
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E pure la neoeletta in Fi, Rita Dalla Chiesa, fa sapere che potrebbe andare alla manifestazione organizzata dal capo M5S perché «la pace è trasversale». Vive una fase di travaglio interiore il Pd di Letta percorso da mille correnti e pure da un derby interno tra pacifisti e sostenitori delle armi all'Ucraina. Ma ci si può fidare di uno come Conte? Premier prima gialloverde poi giallorosso a seconda delle convenienze, quindi maggioranza nel governo dell'odiatissimo banchiere Draghi fino a decretarne la fine con i suoi continui stop and go, i ricatti sul termovalorizzatore di Roma, i tentennamenti sul sostegno a Kiev superati con un colpo di maquillage facendo dimettere il più filorusso del Movimento, quel Vito Rosario Petrocelli, detto il compagno Petrov, che twittava a favore di Putin e però era a capo della commissione Esteri del Senato e non se ne voleva andare.
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Ma ci ricordiamo la pantomima dei giorni di luglio, con la lista delle richieste, anzi le condizioni dei 5Stelle a Super Mario? Ora Conte in versione francescano si agita tanto per la pace in Ucraina. Ma intanto fa la guerra al campo largo e affila le armi per puntare ai dem.