Un Pd sempre più allo sbando quello guidato da Enrico Letta. A Bruxelles la sinistra si è divisa anche sulla guerra in Ucraina. Al centro una risoluzione che ha visto i Verdi europei votare contro le indicazioni del partito. Ben 7 eurodeputati dem su 11 hanno votato contro l'invio di armi a Kiev. Si tratta di Pietro Bartolo, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Giuseppe Ferrandino, Camilla Laureti, Franco Roberti e Massimiliano Smeriglio. Un dettaglio non da poco, che ha dato parecchio da pensare al Nazareno. Da qui la domanda che circola insistentemente: è stato un errore aver lasciato campo libero al Movimento 5 Stelle, unica forza sul versante pacifista? "Certo, Conte ne ha beneficiato", ragiona una deputata romana il cui sfogo viene riportato dal Giornale.
Giuliano Ferrara, "Enrico Letta 3 volte bravo": perché si è disintegrato
Enrico Letta "è una brava persona, e le brave persone meritano stima". Di più, "è tr...A farle eco Erasmo Palazzotto, deputato Pd uscente: "Oggi più che mai bisogna far finire questa guerra con ogni mezzo a disposizione, compreso il fatto che il sostegno all'Ucraina debba essere condizionato da una visione comune e dalla necessità di aprire un negoziato". E ancora: "Davanti al rischio di una minaccia nucleare bisogna fare appello agli alleati affinché tutti lavorino per una de-escalation" e chiede che il Pd proponga "una grande mobilitazione pacifista e un'agenda politica per una conferenza di pace".
Pd, la direzione finisce in rissa: "A chi ha dato la parola", chi è questa donna
Dieci ore di dibattito. Tanto è durata la direzione del Pd, che ha dato il via a un processo interno che si annun...A essere sulla stessa lunghezza d'onda è niente di meno di Gianni Cuperlo. È lui, big dem, a ricordare che è "sacrosanto il diritto alla difesa", ma "prima di inviare nuove armi si torni a ragionare con ogni potenziale interlocutore (compresi Washington e Pechino) su come fermare questo massacro". Il Pd però anche su questo è spaccato. Come detto prima, tra i dem c'è sempre chi difende a spada tratta da linea tenuta fino ad ora. Stiamo parlando di Enrico Borghi, responsabile per la sicurezza del partito e membro del Copasir. "Il Pd non cambia la propria postura. Sul tema ucraino esiste un aggressore ed un aggredito, che va sostenuto nella sua resistenza". Ma di questo passo, dove andranno a finire?