Travaglio smaschera Grillo: "Non valete un ca***", cosa pubblica il Fatto
Marco Travaglio, sul Fatto quotidiano, massacra Beppe Grillo. Adesso che a capo del Movimento 5 stelle c'è Giuseppe Conte, il giornale di Travaglio pubblica infatti le parole al vetriolo di Cristina Grancio sull'inchiesta sullo stadio della Roma. "Perché ci lasciavamo guidare da Lanzalone? Durante una riunione, Beppe Grillo ci disse che non valevamo un ca*** e che dovevamo farci guidare da chi era più in alto. Quel giorno c'erano anche gli ex ministri Fraccaro e Bonafede", ha raccontato la ex consigliera capitolina, il 3 ottobre, quando è stata sentita per quattro ore come testimone del processo sulle presunte irregolarità nell'iter per autorizzare il vecchio progetto dello stadio dell'As Roma a Tor di Valle.
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Sul Fatto si puntualizza che Grillo, Fraccaro e Bonafede sono del tutto estranei all'inchiesta. E che tra gli imputati c'è l'avvocato Luca Lanzalone, tra la fine 2016 e l'inizio del 2017 delegato della sindaca Virginia Raggi al dossier. La Grancio, che all'epoca si opponeva al progetto - tanto da uscire poi dal Movimento - ripercorre le riunioni precedenti al via libera alla novazione del progetto presentato dal costruttore Luca Parnasi. E fa il nome di Grillo. "La sindaca Raggi non partecipava quasi mai alle riunioni (...) c'era quasi sempre Lanzalone - dice Grancio a verbale -. Lui ci presentava le soluzioni tecniche che potevano essere accettate dal proponente (...)". E ancora: "Noi, poco prima, avevamo avuto un incontro con il caro buon Beppe Grillo (...) di fronte a tutti ci aveva detto (...) testualmente che non valevamo un ca*** (...) Per questioni di rilevanza dovevamo sottostare a una guida superiore (...) Fraccaro e Bonafede cercarono di abbonirmi, di non farmi parlare. Eravamo pressati".
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