Nel Pd ridotto a una terra di nessuno stile ex Jugoslavia, è Stefano Bonaccini a dominare lo scenario balcanico del Nazareno. Dopo le elezioni fragorosamente perse, il segretario Enrico Letta ha ufficialmente gettato la spugna e si è aperta la corsa alla successione. Poltrona scomodissima, ma che fa gola a tanti: si preannuncia una lunga, lunghissima campagna elettorale da qui al Congresso previsto per marzo 2023. Nel frattempo, è già l'ora dei sondaggi. Quello mandato in onda da Bianca Berlinguer a Cartabianca, su Rai 3, prende in esame tutti i possibili candidati, ufficiali, semi-ufficiali o ufficiosi.
Pd, "sciogliere il partito": voce pesantissima, terremoto in arrivo
«Questa volta il rischio», ammette un dirigente dem, «è l'implosione». Non è l...La sentenza è chiara: il governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini, il nome preferito dalla corrente Base riformista degli ex renziani, è nettamente il preferito dagli elettori intervistati, con il 33% dei voti. Dietro di lui, la sua vice Elly Schlein, pasionaria che incarna l'anima più "sinistra" del Pd e che vedrebbe di buon occhio una alleanza massimalista con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.
La più grillina tra i dem raccoglie solo il 18%, deludente per quella che molti dipingono come la paladina dei diritti anti-meloniana, una sorta di Ocasio-Cortez al ragù bolognese, molto chiacchierata e seguita sui social ma evidentemente ancora non troppo considerata o conosciuta dagli elettori "in carne e ossa".
Paolo Mieli, "nelle loro mani". Le parole che terremotano la sinistra
"Noi di sinistra ci stiamo buttando nelle mani di un partito putiniano, i 5 Stelle". Paolo Mieli, con il Movi...Appaiati al 15% del sondaggio ci sono poi Paola De Micheli, in carriera saltata agilmente dal carro di Bersani a quello di Letta e che ora vorrebbe correre da sola, e il sindaco di Milano Beppe Sala, il capofila del cosiddetto "partito dei sindaci".