Sergio Mattarella e la telefonata a Fabio Panetta: retroscena-Quirinale
L'uomo chiave del prossimo governo sarà all'Economia. Poltronissima su cui Giorgia Meloni, premier in pectore, vorrebbe piazzare un tecnico di peso. Un po' per salvaguardare gli equilibri politici della sua maggioranza, un po' per garantire autorevolezza interna (in continuità con Mario Draghi e Daniele Franco, il titolare uscente di via XX Settembre) e un po' per avere buoni agganci in Europa, tra Bruxelles e Francoforte. Secondo la Stampa, la leader di Fratelli d'Italia sembrerebbe sempre più convinta a puntare su Fabio Panetta, attualmente rappresentante italiano nel board della Banca centrale europea. Il ruolo e il lauto stipendio, suggerisce Dagospia, fanno sì che Panetta stia facendo resistenza al pressing romano. Ragion per cui la Meloni intenderebbe rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica per convincerlo a rientrare in Patria. Solo una chiamata di Sergio Mattarella, infatti, potrebbe convincere Panetta al "sacrificio".
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"Senza un nome all’altezza" al Tesoro, suggerisce ancora la Stampa, "in grado di rassicurare il Colle e l’Europa, il governo partirebbe zoppo". Ecco spiegato il pressing sul "tecnico" Panetta, che però a 63 anni avrebbe come obiettivo la carica da governatore di Bankitalia. "Da come la descrivono alleati e amici di partito - sostiene ancora il quotidiano diretto da Massimo Giannini -, Meloni è arrivata a sperare in una telefonata di Mattarella: l’unico a cui Panetta non potrebbe dire di no".
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Nel caso la missione per un motivo o per l'altro fallisse, il piano B del centrodestra risponderebbe al nome di Domenico Siniscalco, già ministro dell'Economia e delle Finanze da "tecnico" nel secondo e terzo governo di Silvio Berlusconi, molto gradito a Forza Italia ma che lascerebbe un po' più freddina la leader di Fratelli d'Italia. Un pezzo di Lega invece gradirebbe la conferma dello stesso Franco, la carta migliore per rassicurare gli ambienti internazionali e dare il segno della continuità.
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