Luigi Di Maio trombato perde la faccia, voce pesante: "Per chi vuole lavorare..."
Le ultime notizie che si hanno di lui risalgono a un laconico comunicato stampa di tre giorni fa, vergato dallo staff, per smentire la fine della storia d'amore con la bionda giornalista Virginia Saba, studentessa di Teologia e consulente filosofica. Poi il silenzio. Niente più voli in pizzeria modello Dirty Dancing, niente più esternazioni contro gli ex alleati grillini e neppure mezza parola sul rischio di quarta guerra mondiale e sul referendum farlocco con cui la Russia ha deciso l'annessione di quattro regioni ucraine. Luigi Di Maio è sparito. Il nostro ministro degli Esteri si è inabissato, è uscito dai radar, ha chiuso i suoi canali social e spento i contatti con il mondo.
Piange il telefono di Gigino e piange pure lui di fronte alla prospettiva di una vita professionale tutta da reinventare, come un navigator qualsiasi alla ricerca affannosa di un lavoro per pagare le rate del mutuo della casa di Roma. Troppo dura la batosta elettorale per il 36enne di Pomigliano d'Arco, battuto nel collegio uninominale dal candidato dei 5Stelle, Sergio Costa. Gigino correva, senza il paracadute del listino, e non ce l'ha fatta. È dentro il "socio" di Centro democratico, Bruno Tabacci, highlander della politica che si appresta a cominciare la sua settima legislatura, mentre resta fuori tutta la truppa di Impegno Civico, compreso il leader che tanto ci aveva creduto. Il verdetto delle urne, del resto, è impietoso: 0,6%, appena 169mila voti, «una vera débacle», la definisce con amarezza il vicepresidente dei senatori dimaiani, Vincenzo Presutto, il quale tuttavia può sempre tornare a fare il commerciali sta. Ma gli altri? Che ne sarà di Gigino? L'ex amico Alessandro Di Battista gli ha consigliato di prendere finalmente la laurea e di studiare le lingue, i detrattori nei meme lo vedono di nuovo "bibitaro" allo stadio San Paolo di Napoli; altri gli suggeriscono, beffardi, di mettersi in fila per ottenere il reddito di cittadinanza.
Luigi Di Maio, il contrappasso: mandato a casa da un grillino vero
Ma i bene informati assicurano che una ciambella in mezzo al mare in tempesta gli potrebbe arrivare dal governatore campano. Lo "sceriffo" Vincenzo De Luca, in passato mai tenero con Gigino, dopo l'alleanza tra Pd e Impegno Civico ha cambiato opinione sull'ex delfino di Grillo, al punto che si vocifera di una poltrona da assessore per l'illustre sconfitto. Gli equilibri nel consiglio regionale campano di recente sono mutati, tanto più dopo lo strappo del giugno scorso quando 3 dei 6 consiglieri pentastellati sono passati con Impegno Civico abbandonando la linea barricadera contro il governatore. Insomma, i rapporti tra De Luca e il ministro degli Esteri sono migliorati e, stando ai rumors, Di Maio non sarebbe nemmeno l'unico big pronto ad entrare nella squadra di governo di Palazzo Santa Lucia: con lui, in un prossimo rimpasto, ci sarebbe spazio anche per un altro parlamentare locale non rieletto a Roma. La pattuglia dimaiana, quindi, vive giorni di delusione e attesa.
"Ve la dovete tagliare quella mano". Cacciari scatenato, frase durissima: scoppia il caso
Erano nati con il nome "Insieme per il futuro", ma stavolta è proprio la certezza sul futuro che manca. Chissà se saranno ancora tutti dalla stessa parte o se qualcuno busserà ad altre porte. Vincenzo Spadafora, uno dei fedelissimi di Luigi, ammette che «la lista di Impegno Civico ha fallito ogni suo obiettivo, anche a causa del poco tempo a disposizione e degli errori compiuti». Tace la viceministra all'Economia, Laura Castelli, no comment da Lucia Azzolina e Manlio Di Stefano, Pier Paolo Sileri, come già annunciato, tornerà in ospedale a occuparsi dei suoi pazienti. Presutto spiega a Libero che con i compagni di avventura non c'è stata ancora alcuna riunione, nessun vertice per analizzare il voto che, «obiettivamente è stato disastroso su tutta la linea e quindi una riflessione in questo senso andrà fatta. Ma attendiamo Luigi. Rispettiamo il suo silenzio che, presupponiamo, sia dovuto a un momento di natura emotiva, dopo tutti gli attacchi che ha ricevuto». Il motivo alla base della chiusura dei profili social, infatti, dipenderebbe da questo: dall'attacco concatenato su Facebook e Tik Tok dei leoni da tastiera all'assalto del «traditore». Insulti feroci a tutte le ore del giorno e della notte, sfottò e violenza verbale, così l'ex capo politico dei 5Stelle, vittima di mailbombing dagli avversari, non ha retto e ha deciso di silenziare i suoi profili da oltre 2 milioni di follower. Da ieri è sigillato anche il comitato elettorale del suo partito a due passi dal prestigioso Caffé Gambrinus a Napoli. Gigino è atterrato male e per ora non vola più.