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Massimo Cacciari scatenato: "Ve la dovete tagliare quella mano"
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Massimo Cacciari come sempre non le manda a dire. L'ex sindaco di Venezia in una intervista a Repubblica analizza quali sono le ragioni della sconfitta (pensatissima) del centrosinistra alle elezioni del 25 settembre.
"Prendetevi a cannonate sulle palle": Cacciari da godere, Pd asfaltato
E così punta il dito contro chi in queste ore vuole prendersi il posto di Letta candidandosi alla poltrona di segretario. Cacciari usa parole fortissime che faranno certamente discutere tra i corridoi del nazareno: "Bisogna fare un congresso vero. Io penso che serva anche cambiare nome, lo chiamerei "Democrazia progressiva" e non più "Pd". Letta ha fatto bene a dimettersi, ma adesso assistiamo a tutti questi che alzano la mano per candidarsi, mentre dovrebbero tagliarsela, la mano. L'esempio da prendere, almeno nella fase iniziale, è quello del congresso che fece Occhetto dopo il 1989. Bisognava ricostruire la sinistra e furono convocati i circoli sui territori, anche per i non iscritti, poi nelle regioni e poi a livello nazionale. C'erano tesi vere che si confrontavano anche in modo drammatico. Durò tanto e purtroppo fini' male, perché si scelse il compromesso. Ma il modello iniziale era giusto: venite gente, vi abbiamo chiamato per rifondare una forza di sinistra".
"Ma sapete chi sono i dirigenti del Pd?". Cacciari straccia il partito: profezia choc
Poi lo stesso Cacciari lancia una frecciata al gruppo dirigente del Pd: "Chi va a caccia del posto sicuro. Dario Franceschini che si fa mettere in Campania, dopo che nella sua regione, in Emilia, non era stato eletto e Piero Fassino che si candida a Venezia e fa fuori uno del posto come Nicola Pellicani. Il gruppo dirigente lavora in modo autoreferenziale per diventare parlamentare. Siamo di fronte a una forma di partenogenesi che però, da Veltroni a oggi, si sta sempre più riducendo. Continuando così faranno la fine dei socialisti francesi". Infine in modo amaro spiega quel possa essere la ricetta per i dem, per una vera rifondazione: "Il Pd dovrebbe promuovere una riflessione autocritica alle radici, ripartendo dai fondamenti".
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