Lega, la furia di Calderoli: "E infatti ora stanno zitti", chi massacra
"Abbiamo di fronte cinque anni di lavoro, difficile ma importante. Questo è il governo del centrodestra, il nostro governo". A parlare così, in un'intervista al Corriere della Sera, il senatore leghista Roberto Calderoli, uno dei fedelissimi di Matteo Salvini. Ecco che allora una riflessione sullo scarso risultato elettorale della Lega è d'obbligo, e infatti Calderoli non si dice "soddisfatto", "ma" - aggiunge - "tutti noi abbiamo imparato a guardare avanti Io sono nella Lega dal 1989, ho visto il su e ho visto il giù. E la fase che abbiamo di fronte è fondamentale. Sono convinto che con il nostro lavoro al governo recupereremo, faremo qualcosa per questo paese e dimostreremo a tutti la centralità della Lega". Quanto alla causa del calo in termini di consensi, il senatore non ha dubbi, per lui è tutta colpa del sostegno al governo Draghi. "In tutta la campagna elettorale la domanda che mi veniva fatta era sempre la stessa: ma come fate a stare lì con Lamorgese e Di Maio? Con Speranza che ci avrebbe chiusi in casa per tutta la vita? Noi abbiamo pagato il biglietto d'ingresso e pagato anche all'uscita. Doppia randellata". Un amaro boccone, questo, non ancora digerito.
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Un'altra nota dolente è il dibattito nato intorno al ruolo di Salvini - che punta al Viminale - all'interno del nuovo governo. Ma le parole di Calderoli non fanno una piega. "Per scegliere, bisogna vedere che cosa hanno fatto i possibili candidati. Quale si sposa di più con il profilo del centrodestra? Chi ha più contrastato l’immigrazione illegale e più si è impegnato per la sicurezza? Chi ha più difeso le forze dell’ordine? Per me, ma non credo solo per me, il nome è soltanto uno: quello di Matteo Salvini". E poi, a proposito dei congressi, dichiara: "A leggere quello che alcuni scrivono sui social, sembra che i congressi non vogliamo farli. La Lega è nata, senza tesserati, nel gennaio 2020. Poi, c’è stato il Covid. Fino al maggio scorso, non potevi fare assembramenti senza green pass. Ora stiamo già facendo i congressi di sezione: Bergamo, per dire, li ha già finiti e andrà al provinciale". Infine, la questione che lo provoca più di ogni cosa, quella su Umberto Bossi: "se c'è qualcosa che mi fa arrabbiare è chi dice che avremmo fatto di proposito a lasciare fuori Bossi. E infatti sono stati zittiti: perché in Lega non esiste un posto migliore di quel collegio di Varese."
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