Elezioni, i nomi e le biografie di tutti gli eletti. Meloni, i 4 assi in Lombardia
Collegio per collegio, vita morte e miracoli dei nuovi gruppi parlamentari usciti dalle elezioni di domenica. Il corposo dossier di 132 pagine, con le infografiche che fotografano i nuovi rapporti di forza tra i partiti alla Camera e al Senato, è stato firmato dal Centro Studi InRete, che alla luce dell'effetto flipper del Rosatellum, del caos riconteggi e degli errori a caldo, avverte come nelle prossime ore possano esserci variazioni tra onorevoli esclusi e onorevoli ripescati. E il Senatùr leghista Umberto Bossi è il primo a saperlo. Ovviamente, il maggior spazio è per Fratelli d'Italia, che forte del suo 26% raccolto alle urne porta in Parlamento 119 deputati e 66 senatori, compresi i 4 big eletti in Lombardia: Isabella Rauti, Ignazio La Russa, Daniela Santanchè e l'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.
Pioggia di errori, Parlamento subito stravolto: cosa cambia
Intanto, come detto, prosegue la polemica per il ritardo nei dati definitivi degli eletti. I più agguerriti sono i rappresentanti di +Europa, partito alleato del Pd e sotto il quorum per una manciata di voti. "Le notizie di queste ultime ore, con il balletto di eletti annunciati e poi corretti dal Viminale, conferma le nostre riserve e le nostre perplessità su quanto sta avvenendo attorno al conteggio dei voti", accusa Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa.
Nomi e biografie di tutti i nuovi parlamentari
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“Sembra che tutto ruoti attorno ai dati del Viminale diffusi sul sito Eligendo, ma si tratta - è doveroso ricordarlo - di dati provvisori e ufficiosi. Sicuramente non spetta al Viminale indicare e proclamare gli eletti, che non possono che risultare al termine del conteggio ufficiale che avviene nelle Corti d’Appello. E a maggior ragione, dopo le correzioni di queste ore, i dati del Viminale non devono essere usati dalle commissioni elettorali presso le Corti d’Appello come strumento semplificatorio per rilevare incongruenze, dal momento che contengono già essi stessi evidenti incongruenze", conclude Masini.