Renzi e Calenda, se i palloni gonfiati galleggiano: l'affondo di Storace
Poco per festeggiare, troppo per chiudere la baracca. Gli exit poll per il raggruppamento centrista di Carlo Calenda e Matteo Renzi offrono un risultato da far masticare amaro. Si erano gonfiati molto, galleggiano ma non sfondano. Perché hanno dovuto mettere da parte le dichiarazioni roboanti: per carità, i leader e i loro amici stretti vanno o rimangono in Parlamento, ma l'obiettivo alla Macron sembra abbastanza lontano. Al solito, il più battagliero (nelle dichiarazioni) è stato il leader di Azione che ogni giorno alzava l'asticella del risultato del Terzo polo. Calenda sognava la doppia cifra elettorale, poi vaneggiava il 12, 13, 14 per cento, ma se gli exit saranno confermati dagli scrutini dovrà accontentarsi di poco più della metà dei voti, tra il 6,5 e l'8,5%. Insomma, la propaganda ci sta, ma in questo caso ha esagerato e non poco nella sua sfida al resto del mondo. E certo non si può dire che gli siano mancati spazi televisivi...
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COME UNA RANA
Ad esempio, proprio Calenda si era gonfiato come una rana a reti unificate fino alla vigilia del voto per profetizzare il sorpasso sulla Lega; forse gli riuscirà di misura con Forza Italia, ma anche lì dovrà attendere l'ultima scheda dell'ultima sezione elettorale. Non proprio una marcia trionfale, dunque. Non sempre i sogni si realizzano. Il problema che si apre per i due galli che improvvisamente si sono ritrovati nello stesso pollaio è che fare con i voti. Vorranno tentare di rientrare nell'orbita del Pd, sempre che il leader del futuro si fidi di loro, oppure tenteranno di insistere nella pretesa di equidistanza? A destra c'è una maggioranza che sicuramente potrebbe avere qualche problema, ma superabile; a sinistra c'è un'opposizione allo sbando; sarà davvero molto difficile manovrare politicamente con una manciata di deputati e senatori. Molto probabilmente - ed è la profezia che ormai si fa apertamente all'interno di Azione e Italia Viva - Calenda e Renzi torneranno a litigare anche in pubblico - dietro le quinte era già uno spettacolo vedere che si beccavano continuamente e a dividersi. Del resto, quante volte lo hanno già fatto? Lo testimoniano un'infinità di video che sono circolati in campagna elettorale. Si detestano, si uniscono per un momento e poi tornano a spaccarsi. È già accaduto, ad esempio, anche con le comunali di Roma: 4 eletti, hanno fatto due gruppi diversi in Campidoglio.
Quel furbacchione di Renzi che la legge elettorale del "suo" Rosato la conosce meglio di Calenda - dovrebbe incassare la maggioranza dei parlamentari del raggruppamento e andarsene per la sua strada. Secondo le indiscrezioni circolate all'interno dell'alleanza tra Azione e Italia Viva, quest' ultima avrebbe fatto la parte del leone nelle migliori candidature, quelle eleggibili per capirci. Avrà più eletti Renzi e certo non è una sorpresa...
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INCHIODATI
Per l'exit poll della Rai, i due si sono inchiodati tra il 7 e l'8 per cento. Sotto la Lega, dunque, e poco più o poco meno rispetto a Forza Italia. Poi, vedremo i risultati "veri", che potrebbero mutare i rapporti di forza tra le varie formazioni politiche in competizione. Sicuramente molto meglio dei fratelli separati di +Europa, fermi attorno alla soglia di sbarramento che non si sa se riusciranno a superare. Con loro ha avuto ragione Calenda. Che però non è riuscito "a distruggere" i Cinque stelle di Conte. Altro obiettivo declamato, ma impossibile da realizzare per la sua aggregazione elettorale. E ora proprio Calenda che farà? Difficile fare previsioni su un tipo così nevrastenico, iroso, e sostanzialmente sconfitto nelle sue ambizioni. Magari se la prenderà anche con Mario Draghi, che negli ultimi giorni ha negato la propria disponibilità a rimanere a Palazzo Chigi, come predicava il leader di Azione. Calenda dovrà riflettere a lungo sul da farsi, anche perché trovare alleati che lo considerino di nuovo affidabile sarà un'impresa. Ha insultato troppa gente e ora gli rimane da prendere a male parole gli elettori italiani per i voti negati... Ma oggettivamente sono troppi persino per lui.
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