Debora Serracchiani sconcertante: "La destra non è maggioranza in Italia"
Le elezioni sono un boccone amarissimo per il Partito democratico. La forza politica di Enrico Letta non è riuscita neppure a superare la "soglia psicologica" del 20 per cento e c'è già chi accusa il colpo. Debora Serracchiani, a urne chiuse, si lascia andare a un assurdo sfogo: "Riconosciamo che la destra ha vinto - è l'esordio riportato da Repubblica -, è maggioranza nel Parlamento ma non nel Paese. È una serata triste ma il Pd è la prima forza di opposizione. Il Terzo polo non ha raggiunto l'obiettivo che si era dato". Insomma, la deputata ammette sì la disfatta ma fino a un certo punto.
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Roso dal risentimento, il Pd si trova davanti ai fatti: il flop di Enrico Letta. Così il fallimento porta i dem a ragionare sul prossimo congresso, che potrebbe arrivare nel 2023 oppure subito. Nel mirino le alleanze mancate: prima i Cinque Stelle, poi Azione. Su queste il Pd si divide: per Francesco Boccia e Michele Emiliano, responsabile enti locali dem e governatore della Puglia, uomini del Sud, la rottura con i grillini di Conte è stato il problema maggiore. "È evidente che con il M5S si aprirà una nuova stagione", mette ora le mani avanti Boccia.
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Mentre Enrico Borghi, responsabile sicurezza del partito e molto vicino al ministro della Difesa, gli fa eco: "Con lo strappo di Calenda, è morta la coalizione". Lo scarto con il centrodestra, uscito vittorioso, è enorme. Ma anche la forbice che li divide dal Movimento 5 Stelle è ben risicata: se infatti i dem si piazzano poco più sopra il 19 per cento, i pentastellati superano al 15 tallonandoli.