Mario Draghi inviato speciale sulla crisi ucraina? L'idea della Meloni
Quale futuro si prospetta per l'ormai ex presidente del Consiglio Mario Draghi? Dentro Fratelli d'Italia si parla di quattro ipotesi: segretario generale della Nato, presidente della Commissione europea, presidente del Consiglio europeo. E, attenzione, mediatore tra Ucraina e Russia. La figura dell'inviato speciale sulla crisi ucraina, riporta La Stampa, potrebbe essere proposta dalla stessa Giorgia Meloni. Nato, Commissione e Consiglio Ue sono invece nomine che si giocheranno alla scadenza dei mandati attuali tra 2023 e 2024.
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I fedelissimi della leader di Fratelli d'Italia sono cerci che ci sia un patto implicito tra loro. Se quindi la Meloni andrà a Palazzo Chigi, Draghi le faciliterà il passaggio di consegne. Del resto in queste settimane di campagna elettorale il premier non ha mai preso in considerazione i messaggi di preoccupazione arrivati dai partner europei. Inoltre, agli occhi di Draghi, l'opposizione della Meloni è sempre stata "leale e rispettosa". E ora la leader di FdI vive Draghi "come una sorta di garante per il governo che verrà, e in questo senso è la prima a considerare cruciale la scelta del ministro dell'Economia: un nome come Fabio Panetta, membro attuale del comitato direttivo della Bce, metterebbe in sicurezza l'avvio dell'esecutivo in nome della continuità sulla gestione dei conti pubblici".
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Ma gira un'altra voce. E riguarda la possibilità che Draghi vada al Quirinale. Secondo i suoi fedelissimi Giorgia Meloni sarebbe pronta a portarlo al Colle se Sergio Mattarella, di sua iniziativa, dovesse scegliere di lasciare l'incarico in anticipo, come fece il suo predecessore Giorgio Napolitano.