Giulio Tremonti contro Mario Draghi: "Slealtà istituzionale"
"Da governatore della banca d’Italia Mario Draghi, nelle considerazioni del maggio 2011, scrive: 'la gestione delle pubbliche finanze è stata prudente, appropriata all’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio'. Due mesi dopo, per andare alla Bce, Draghi scrive l’opposto e manda la lettera": la rivelazione inaspettata sul premier uscente è stata fatta da Giulio Tremonti, candidato con FdI, a margine dell'incontro con gli imprenditori ad Assolombarda a Milano.
Tremonti ha confessato di non avere apprezzato il comportamento del banchiere: "Io mi sono sempre chiesto: è un caso di omonimia o un caso di slealtà istituzionale? Non puoi dire una cosa e l’opposto". Non è la prima volta che l'ex ministro dell'Economia critica o comunque lancia stoccate al banchiere. Dopo la caduta del governo, per esempio, lo ha criticato dicendo: "L'ho trovato molto discontinuo e non razionale". Mentre solo una settimana fa ha puntato il dito contro il premier per un emendamento del Dl Aiuti bis da lui definito "pillola avvelenata" lasciata al prossimo governo. Probabile che queste divergenze abbiano avuto origine proprio dall'episodio raccontato oggi da Tremonti.
L'ex ministro, poi, ha parlato anche di Enrico Letta: "È diventato di una violenza e di una cattiveria assolute. Dopodiché, non avendo argomenti, usa solo argomenti suicidi, tipo: hanno fatto i tagli nel 2006, è stato al governo un sacco di volte dopo, se il taglio era così brutto perché non l'ha tolto?". Infine, commentando la possibilità di diventare ministro della Cultura, Tremonti ha dichiarato: "No, non sono all'altezza. Io avrei detto che con la cultura non si mangia, dicono che l'ho detto ma non l'ho mai fatto". Poi ironicamente ha aggiunto: "Piuttosto io ho un enorme complesso di inferiorità culturale rispetto a Letta, Renzi, Calenda, quindi non sono degno".