Cerca
Logo
Cerca
+

Marco Damilano, il Pd sgancia la bomba: "Decisione grave", è bufera

  • a
  • a
  • a

Il Pd ora protesta per la sanzione dell'Agcom a Marco Damilano. Come vi abbiamo raccontato in questi giorni, in una delle ultime puntate andate in onda de "Il cavallo e la Torre" su Rai Tre c'è stata una palese violazione della par condicio. Il tutto per l'intervento senza contraddittorio di Bernard Henri-Levy che ha gettato fango su tutto il centrodestra a pochi giorni dal voto. E così l'AgCom è intervenuta sanzionando il programma e chiedendo a Marco Damilano di riequilibrare la comunicazione politica già dalla prossima puntata con una sorta di "mea culpa" davanti ai telespettatori. Ore però il Nazareno si erge a paladino del conduttore e lo difende con una nota che lascia abbastanza interdetti: "La decisione di Agcom di sanzionare la trasmissione RAI Il cavallo e la torre è grave e incomprensibile nei modi e nei tempi, colpisce la libertà di espressione e completa una gestione profondamente insoddisfacente della materia da parte del Consiglio Agcom alla prima prova importante nazionale di applicazione della Legge 28/2000 da parte del nuovo Consiglio", spiega una nota dem.

 

 

E ancora: "Agcom ha emanato, a maggioranza, una sanzione su una singola trasmissione in ragione delle opinioni liberamente espresse e chiaramente attribuibili ad un ospite su una trasmissione di RaiTre, quando poteva essere sufficiente la misura rimediale del messaggio di avvenuta violazione. Al tempo stesso Agcom non è ancora intervenuta su palesi e gravi casi di informazione parziale, scorretta e non veritiera in alcuni telegiornali dell’emittenza privata contro il Partito Democratico e il Segretario Letta". E la nota Pd prosegue  così: "Ancora, di fronte a plurime violazioni nei tempi di parola in favore della destra, settimana dopo settimana, prendiamo atto che Agcom si limita a reiterare ordini di riequilibrio, evidentemente non rispettati ,anzichè procedere a sanzioni. Il Partito Democratico si riserva ogni azione utile per la valutazione complessiva della possibile disparità di trattamento, in questa competizione elettorale, e proporrà al nuovo parlamento una riforma della L. 28/2000 e del ruolo di Agcom, a partire dai meccanismi di nomina". Insomma lo scontro è apertissimo e non accenna a chiudersi. 


 

Dai blog