Mario Draghi, bomba di Cerasa: "Ecco per chi voterà"
Come si esprimerà Mario Draghi nel segreto dell'urna il 25 settembre? "Nessuno di noi sa con certezza cosa andrà a votare", scrive Claudio Cerasa nel suo editoriale su Il Foglio. "Ma nelle ultime settimane, il presidente del Consiglio ha disseminato sul terreno di gioco alcuni indizi, piccoli, sfiziosi e maliziosi, utili a capire non tanto per chi andrà a votare domenica prossima, quanto per capire chi certamente non voterà". Per arrivare a una risposta il direttore del quotidiano fondato da Giuliano Ferrara, osserva che Draghi "ha ricordato un concetto semplice ma cruciale: 'Come affrontare le autocrazie', ha detto Draghi, 'definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire', e su questo punto 'dobbiamo essere chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società'. A chi pensava Draghi? Possibile si riferisse a quei politici che 'da una parte si dicono orgogliosi per la controffensiva (in Ucraina) e dall'altra ribadiscono il no all'invio di armi: e allora come dovrebbero difendersi, a mani nude?' (16 settembre)". E ancora, ragiona Cerasa, è "possibile che il riferimento di Draghi fosse rivolto proprio ai quei partiti, chissà quali, che in questi mesi hanno mostrato più ambiguità e timidezze contro le autocrazie".
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Ma è anche possibile, prosegue il direttore, "che il riferimento di Draghi fosse rivolto anche a tutti quei partiti che considerano un paese come l'Ungheria di Viktor Orbán - lo stesso Orbán che giusto qualche anno fa aveva ammesso di voler costruire 'uno stato volutamente illiberale, uno stato non liberale". Draghi infatti ha detto la scorsa settimana: "Abbiamo una certa visione dell'Europa, difendiamo lo stato di diritto, siamo alleati alla Germania e alla Francia. Cosa farà il prossimo governo non lo so. Ma mi chiedo, uno come se li sceglie i partner? Certo, c'è una comunanza ideologica ma anche credo (una comunanza) sulla base dell'interesse degli italiani. Chi sono questi partner? Chi conta di più? Datevi le risposte voi".
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Infine, Draghi, conclude Cerasa, "ha invitato a diffidare, rispetto alle politiche del welfare, chi ha scritto male il reddito di cittadinanza (20 luglio), i partiti che la concorrenza piuttosto che favorirla tendono a combatterla (20 luglio), i partiti che promettono meccanismi pensionistici svincolati dalla disciplina di bilancio (ancora 20 luglio). E poco prima di essere sfiduciato al Senato ha invitato la politica a mettere a fuoco il grande rischio da combattere a tutti i costi nei prossimi mesi: "La crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo". Capito chi vota?