Otto e Mezzo, Paolo Mieli: "Meloni? Stesso gioco già visto con Berlusconi e Salvini"
È iniziata la settimana che culminerà con le elezioni del 25 settembre e così a Otto e Mezzo - la trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber - si parla quasi esclusivamente di Giorgia Meloni. A far discutere stavolta è il fatto che la leader di Fratelli d’Italia si sia lamentata per i contestatori che puntualmente si presentano ai suoi comizi.
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Paolo Mieli ha ricordato che lo stesso trattamento in passato è stato riservato agli attuali alleati della Meloni: “Su Berlusconi dicevano che la sua vittoria rappresentava la vittoria del cavaliere nero. Su Salvini si diceva che l’Italia sarebbe diventata un paese fascista. Alla Meloni è stato legittimamente obiettato che avere un rapporto preferenziale con Orban ci porta fuori binario, ma non mi sembra che quella nei suoi confronti sia un’aggressione senza precedenti”. Dopo Mieli è intervenuto Alessandro Sallusti, che ha commentato l’ingerenza del partito socialdemocratico tedesco: “È indebita ma è normale in una campagna elettorale dove i leader vanno a cercare megafoni all’estero per scuotere un po’ l’albero”.
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“L’analisi di Mieli - ha aggiunto il direttore di Libero - è troppo generosa nei confronti degli oppositori della Meloni, buona parte della campagna è stata fatta sul rischio del ritorno del fascismo. La grande differenza è che se un gruppo di sinistra va a contestarla è il sale della democrazia, se un gruppo di destra andasse a contestare Letta sarebbe tacciato di essere la squadraccia della Meloni, è questo il grande imbroglio”.