Giorgia Meloni, stoccata a Draghi: "Di chi parla? Io e lui vicini, mi viene da sorridere"
No, la frase sui "pupazzetti" nel centrodestra e non solo non è piaciuta a nessuno. Si parla di quanto detto da Mario Draghi in conferenza stampa, un riferimento a presunti e mai dimostrati intrecci tra politica italiana e la Russia di Vladimir Putin. Nessun nome, ma molti sospetti sui riferimenti del premier che irrompe così in campagna elettorale. Anche perché le parole di Draghi arrivano subito dopo la pelosa polemica contro Lega e FdI su Viktor Orban e l'Ungheria.
Così, al contrattacco, ci passano tutti. In primis Matteo Salvini: "Non ho sentito la sua conferenza stampa, non lo impone un articolo della Costituzione". Quindi il leader M5s, Giuseppe Conte: "Al posto del bilancio sul flop europeo per il gas ha preferito togliersi dei sassolini dalla scarpa", ha ribattuto al presidente del Consiglio.
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Ma anche Giorgia Meloni ha voluto dire la sua. Il tutto alla festa nazionale della Confederazione delle associazioni europee di professionisti e imprese. Interpellata sulla sua presunta simpatia con Palazzo Chigi, replica in modo inequivocabile: "Un giorno sono draghiana, il giorno dopo sono fascista. Sono ricostruzioni fantasiose". E ancora, aggiunge la leader FdI: "Siamo diversi da come ci etichettano. Ma che si dica che sono draghiana, io che sono stata all'opposizione del governo Draghi, fa abbastanza sorridere".
Dunque, la difesa di Salvini: "Non so a chi Draghi faccia riferimento quando dice che c'è chi parla di nascosto con i russi, che vuole togliere le sanzioni, però io guardo i fatti e il centrodestra è sempre stato compatto nel condannare e nel votare i provvedimenti che erano necessari a sostenere l'Ucraina. A diferenza della coalizione di centrosinistra", conclude Giorgia Meloni, con un durissimo attacco al premier.
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