Roberto Calderoli, il dubbio su Putin malato: "Quello che non torna"
Roberto Calderoli attende con insistenza il 26 settembre quando il centrodestra festeggerà la vittoria. Il senatore della Lega, nonché vicepresidente del Senato, è certo del trionfo al punto che ha già "messo da parte una bottiglia da stappare". Tra gli altri acquisti post-voto c'è quello di un tronchesino. Con ironia il leghista ammette a Laprovinciacr.it che servirà "per tagliarmi il dito che ha firmato la legge sul Reddito di cittadinanza". Calderoli infatti intende porre fine a molti dei troppi bonus: "Sono troppi e distribuiti anche in zone in cui non metterei un euro", tuona senza peli sulla lingua.
"Ciaone tigre", poi questa foto: Calderoli umilia (ancora) Letta | Guarda
Altrettanto schietta la sua risposta ai presunti fondi russi che hanno occupato il dibattito politico a ridosso delle elezioni. "Mi dicano in quali Paesi sono stati presi e chi li ha presi - replica alla sinistra che punta il dito contro il Carroccio -. Da parte mia c’è la totale sconoscenza di cose del genere e anche Matteo Salvini ha ribadito che noi non abbiamo preso un rublo. Il sospetto che questa vicenda puzzi io ce l’ho: un’indagine che arriva a 10 giorni dal voto spandendo sospetti e senza dire chi è che avrebbe preso i soldi russi è, questa sì, un’interferenza Usa nel voto italiano. E sembra anche un messaggio al prossimo governo: attenzione agli scheletri nell’armadio. Ma io voglio sapere chi ha gli scheletri nell’armadio".
"Farà il botto, credetemi". Roberto Calderoli, la profezia che può cambiare tutto
Così come tutto il centrodestra, Calderoli condanna la guerra definendola "un vero atto di inciviltà e un ritorno al passato", che ha un solo colpevole: Vladimir Putin. Proprio sullo zar russo, il senatore condivide alcuni dubbi. "Mi chiedo se non abbia qualche problema, una malattia: è passato dall’essere il campione della democratizzazione e occidentalizzazione della Russia al suo contrario. I dubbi sulla sua lucidità aumentano anche guardando alla condotta delle truppe sul terreno".