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Draghi, “cosa farà il 21 settembre”: la data che può cambiare tutto per la Meloni

Meloni e Draghi

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A quattro giorni dalle elezioni del 25 settembre, grande attenzione sarà dedicata al viaggio americano di Mario Draghi. Il premier dimissionario è infatti atteso a New York tra una decina di giorni per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite: il suo intervento è previsto mercoledì 21 settembre e probabilmente sarà ancora più netto e deciso di quello recente al Meeting di Rimini per quanto riguarda alcuni temi fondamentali.

 

 

A partire dalla collocazione atlantica dell’Italia e dal sostegno totale all’Ucraina: aspetti che non muteranno di una virgola indipendentemente dall’esito della tornata elettorale. Anche sulla Russia la posizione è chiara, con l’Italia che concorda sulla necessità di insistere sulle sanzioni e di non cedere ai ricatti di Vladimir Putin. Tutte posizioni, quelle che Draghi esprimerà a New York, che sono condivise totalmente da Giorgia Meloni. D’altronde proprio lei è la favorita per succedere a SuperMario a Palazzo Chigi.

 

 

Da questo punto di vista ci sarebbe una continuità, quindi nessun allarme per gli alleati europei e americani. Tra l’altro pare che tra Draghi e la Meloni ci sia un filo diretto, con l’attuale premier che starebbe aggiornando la sua probabile erede sulla battaglia per il tetto sul prezzo del gas russo. Sostenere le ragioni occidentali è quindi un processo irreversibile, chiunque salirà a Palazzo Chigi dopo Draghi.

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