Sondaggi, De Sio: "Attenzione all'effetto Churchill", cosa può cambiare
Attenzione all'"effetto Chirchill". A lanciare l'allarme che riguarda tutto il centrosinistra è Lorenzo De Sio, direttore Luiss Cise. Analizzando i sondaggi che danno il centrodestra in netto vantaggio, l’esperto sottolinea i rischi che sta correndo il Pd e tutto il mondo progressista che arranca nelle intenzioni di voto. Di fatto De Sio boccia la campagna elettorale del centrosinistra appiattita sull'agenda Draghi e afferma: "Un risultato elettorale in linea con queste interpretazioni configurerebbe una sorta di 'effetto Churchill'. La vittoria contro la Germania nazista non venne riconosciuta dagli elettori al grande leader britannico che subì invece una cocente sconfitta a favore del governo laburista guidato da Clement Attlee. Un episodio, da ricordare, che insegna come la competizione elettorale si giochi non sul passato, ma sempre sul futuro".
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E per spiegare meglio il suo ragionamento De Sio aggiunge: "In sintesi, l’attuale vantaggio del centrodestra è diretta conseguenza della strategia di presentarsi con un’ampia coalizione, dando un messaggio di certezza su una maggioranza in grado di governare agilmente il Paese. In secondo luogo, l’alleanza FdI-Lega-FI presenta un’offerta ben caratterizzata, che permette a una parte importante della società italiana di riconoscere in modo chiaro la difesa dei propri valori ed interessi".
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E ancora: "La scelta di legarsi alla 'agenda Draghi', prefigurando un possibile ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi, ha aggiunto ulteriore incertezza alla proposta del centrosinistra, sia perché il premier uscente non ha mai dato esplicitamente alcuna disponibilità a tornare al governo, sia perchè il richiamo al suo Esecutivo configura inevitabilmente uno sguardo rivolto al passato. In questo senso, la scelta del M5S - seguita anche dal centrodestra - di rompere con il terzo esecutivo della XVIII legislatura, potrebbe essere considerata come una 'intuizione' politica dettata dalla necessità di staccarsi dall’esperienza di un modello considerato «tecnocratico-ecumenico», per permettere agli elettori di tornare a identificarsi con la rappresentanza di valori e interessi ben definiti".