Come finirà il 25 settembre? Paolo Mieli si lancia in una profezia in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà, su La7. Con una premessa: "Devo scusarmi con i telespettatori, avevo sbagliato la previsione su Mario Draghi presidente della Repubblica". In studio si ride, e l'editorialista del Corriere della Sera prova a rifarsi: "Secondo me vince il centrodestra, ma secondo me sarà interessante vedere due cose. Primo: se Giorgia Meloni andrà bene e se, come dicono adesso i sondaggi, Lega e Forza Italia sono in affanno. Quello che tenderei a escludere, l'idea su cui Enrico Letta basa gli ultimi quindici giorni della campagna elettorale, secondo cui il centrodestra possa prendere i due terzi dei seggi, è im-pos-si-bi-le", scandisce con tono stentoreo Mieli.
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"Se sbaglio due previsioni di seguito, nello stesso anno, prometto che poi mi presenterò a Tagadà soltanto per chiedere scusa", ironizza ancora l'ex direttore, smontando però l'allarme rosso evocato da Letta e dal Pd, quello di una maggioranza assoluta di centrodestra in grado di procedere così anche alle modifiche alla Costituzione senza bisogno di ricorrere (come accadde invece nel 2016 a Matteo Renzi) a un referendum costituzionale.
Paolo Mieli rivela: "Ecco perché non è Letta il vero capo del Pd"
Ho visto sul Corriere della Sera che ha avuto parole di sostegno per Letta... «Stimo molto Letta ma il più ..."Da quello che vedo nei sondaggi - prosegue poi Mieli la sua analisi della campagna elettorale -, agli italiani della difesa dell'Ucraina importa poco. Sono molto più attenti a quella che Draghi pose come alternativa: termosifone (o condizionatori) o pace. Matteo Salvini si erge a difensore degli italiani preoccupati: è vero che noi soffriamo anche per l'Ucraina e le ritorsioni di Putin alle sanzioni. Ma non è vero che la Russia se la spassa e che le sanzioni non sono efficaci, perché le sanzioni hanno un effetto a rilascio lento, non è come bombardare Kharkiv. Kharkiv sarà già ricostruita mentre in Russia gli effetti delle sanzioni saranno ancora visibili".