Sondaggio Lab 21, risorge Giuseppe Conte, quando guadagna il M5s. E così...
Sorpresa per il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Negli ultimi sondaggi in vista delle elezioni del 25 settembre, i grillini continuano a crescere arrivando all’11,4 per cento. Una risalita certificata dalle rilevazioni di Lab 21 per Affaritaliani.it. Qui il Movimento registra addirittura un +0,3. In ogni caso non ci sono grandi variazioni, con Fratelli d'Italia sempre al primo posto. Più nel dettaglio Giorgia Meloni guadagna lo 0,1 e sale al 22,9 per cento. Lieve calo, dello 0,3, per la Lega di Matteo Salvini che indietreggia fino al 16,5 per cento. Sempre per la coalizione di centrodestra segue Forza Italia di Silvio Berlusconi, che si piazza sopra la soglia del 6 per cento. Numeri che portano i tre alleati a posizionarsi 47,7 per cento.
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Va peggio per gli avversari. Il Partito democratico di Enrico Letta, nonostante si assesti al 25,4 con un +0,1 per cento, non riesce nel sorpasso. La coalizione di centrosinistra, infatti, è al 31,7 per cento. Mentre il Terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda con Italia viva e Azione è quotato 6,6 per cento (+0,1). Le cifre fanno dunque credere che l'esito delle elezioni siano ormai scontate, anche se per l'ex premier Conte le sorprese potrebbero non tardare ad arrivare: "Abbiamo risparmiato un sacco di soldi non commissionando sondaggi. Non mi esalto ora che le percentuali sono in crescita. Il Movimento 5 Stelle sarà la sorpresa delle prossime elezioni e lo dico senza spocchia".
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Infine sulla mancata alleanza con i dem di Letta: "Non è da imputare a noi la scelta di correre da soli, anche se noi ne siamo orgogliosi, ma la decisione è stata presa prima da Letta, che, con un calcolo meramente elettoralistico, e forse basato su sondaggi sbagliati, ha pensato che prima con Calenda, Gelmini, Carfagna, e poi con Di Maio, ecc... avrebbe costruito un grande 'rassemblement', che per me è in realtà un 'cartello elettorale' in cui c'è tutto e il contrario di tutto, è un'ammucchiata vera e propria. Pensando che noi non fossimo funzionali, o peggio ancora dandoci per spacciati, e, quindi, volendo emarginarci per prendere i nostri voti, Letta ha fatto un calcolo sbagliato, ha commesso un grave errore politico".