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Giorgia Meloni, Prodi la attacca: "Cosa ci aspetta se vince"

Romano Prodi

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Sono parole al vetriolo quelle che Romano Prodi riserva a Giorgia Meloni. "I francesi commentano: noi abbiamo la Le Pen e la consideriamo erede di ideologie che mettono a rischio il nostro sistema; in Italia hanno la Meloni, che è più a destra della nostra Le Pen, ma non se ne preoccupano. Secondo i francesi, quindi, gli italiani preferiscono sempre stare a vedere", dice il Professore in una intervista a Il Corriere della Sera. "Probabilmente i francesi vedono giusto e io non posso non preoccuparmi pensando a quanto questo atteggiamento ci costerà. Urlare al lupo al lupo non serve. Ma va fatta una riflessione".

 

 

Quindi Prodi affonda: "Dobbiamo riflettere sul modello di democrazia e di Stato che vorremmo e che rischiamo di avere. Non è certo quello ungherese o polacco il modello di democrazia europea. Se il centrodestra dovesse raggiungere i suoi obiettivi, questo porterebbe a una democrazia meno liberale. A un Paese che non tiene conto del futuro". Purtroppo, prosegue, "siamo arrivati a questo anche per la responsabilità dei partiti tradizionali che hanno perso il contatto con i cittadini. Gli eventi di questi giorni dimostrano che i partiti basati su un leader personale hanno sempre una pericolosa volubilità istituzionale. In fondo, con tutti i suoi difetti e i suoi errori, il Pd rimane, come dice il suo nome, un partito democratico".

 

 

 Infine, Prodi se la prende con Carlo Calenda e Giuseppe Conte: "Questi continui attacchi al Pd da parte di 5 Stelle e Calenda sono irragionevoli, ma soprattutto politicamente incomprensibili. C'è un vero accanimento: considerano il Pd come l'unico nemico. Ma dov'è la ragione? Non pensano anche al loro futuro? Che ritorno possono avere in un Paese con una maggioranza assoluta di destra? È questo il loro disegno? Lo trovo un atteggiamento surreale, postmoderno". 

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