L'ingresso di Giulio Tremonti in Fratelli d'Italia è stato commentato da Enrico Letta. A mandare in onda le parole del segretario del Partito democratico ci ha pensato Francesco Magnani, conduttore de L'Aria Che Tira su La7. Qui, tra gli ospiti, c'era proprio l'ex ministro delle Finanze. Nel servizio di mercoledì 31 agosto, Letta accusava l'avversario di far tornare i condoni. Biasimi che a Tremonti non sono andati giù: "Se contiamo, i governi di sinistra di condoni ne hanno fatti tantissimi, a Letta posso mandare l'elenco così potrà aggiornarsi". Poi la stoccata al vetriolo, con l'ex senatore che trova "francamente demenziale l'idea" del Pd "di mettere una patrimoniale per dare soldi ai cosiddetti giovani che per me sono visti come i figli dei funzionari del partito". Il riferimento è alla dote da 10mila euro ai 18enni proposta dai dem.
Giulio Tremonti contro Cottarelli: "Ricordi Draghi? La vera colpa è del Pd"
Una lettera al Corriere della Sera: questo il modo scelto da Giulio Tremonti per lanciare il guanto di sfida a Carlo Cot...Ma non finisce qui: "Letta ha esagerato in questo periodo, mi permetterà qualche critica. Fare la patrimoniale sulle successioni per dare soldi ai figli degli amici non è sensato. Di solito non polemizzo, ma Letta non avendo argomenti ha esagerato, non è un modo onesto di fare politica". Nonostante le critiche arrivate, il candidato del partito di Giorgia Meloni si dice convinto delle misure messe in atto da ministro dell'Economia, tutte a favore dell'Europa: "Ero contro l'austerità demenziale, e ora se ne sono pentiti tutti".
Giulio Tremonti, la ricetta salva-Italia: "Cosa serve per le bollette"
Un primo battibecco a mezzo stampa con Carlo Cottarelli e qualche assaggio di analisi economica e geopolitica con Lucia ...Quello che si prospetta è un periodo critico. Complice quella che Tremonti definisce "la follia finanziaria creata dalle banche centrali che sta finendo con l'inflazione, ossia la cosa più tragica". E "la politica deve capirlo". Insomma, l'ex ministro non risparmia neppure l'uscente governo Draghi, che "non ha fatto particolare rigore sui conti pubblici, almeno fino all'elezione del presidente della Repubblica. Dopo il Quirinale è iniziato il rigore assoluto...".