Giorgia Meloni, Tommaso Longobardi: tutti i segreti della campagne social FdI
Tommaso Longobardi è l'uomo che ha le chiavi della comunicazione di Fratelli d'Italia e fi Giorgia Meloni sui social. Esperto conoscitore della realtà web sta costruendo la campagna elettorale, declinata tra Fcaebook, Twitter e Instagram, della leader di Fratelli d'Italia. Longobardi sul suo ruolo ha le idee chiare e in un'intervista a ilGiorno si racconta. Sull'etichetta di "Bestia nera" che qualcuno gli affibbia risponde così: "Credo che questi termini siano nati semplicemente per dare una definizione a qualcosa che, in passato, si aveva difficoltà a definire e comprendere, quindi lasciano il tempo che trovano. Fino a qualche anno fa, i cittadini pensavano che dietro le pagine dei leader ci fossero realmente i politici a gestire tutto, per quanto talvolta possa questo accadere tuttora. Era inconcepibile e sconosciuta a molti la figura dei social media manager. Allora si costruì la leggenda delle macchine occulte dietro gli staff politici, che chissà cosa tramavano per generare grossi numeri". Poi racconta come è nato il tormentone "Io sono Giorgia": "Il trend Io sono Giorgia si sviluppa dopo un discorso di Giorgia Meloni a piazza San Giovanni e a seguito di una challenge nata su TikTok da parte di alcuni influencer. L'obiettivo della challenge era quello di ridicolizzare il suo discorso, ma alla fine si rivelò un boomerang per chi la lanciò e divenne pura propaganda per Giorgia. Non ci fu nulla di studiato, se non rilanciare qualche simpatico video nato dalla rete per incoraggiare il fenomeno".
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Sui numeri in crescita per i profili social della Meloni, Longobardi spiega qual è e quale è stato il suo ruolo: "I social possono esser ben gestiti, ma senza sostanza e concretezza politica si ha comunque difficoltà nel farli crescere. Diciamo che un fattore non preclude l'altro". Poi parla anche della foto di "mamma Anna" che ha spopolato sui social negli ultimi giorni: "È servita semplicemente per rispondere a alcune mistificazioni rese virali in rete - forse pretestuosamente - su un punto del programma politico di Fratelli d'Italia riguardante lo sport".
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Infine spiega il peso che hanno i social nelle campagne elettorali: "Credo che parlare di "vittoria", sui social, sia molto relativo. Qual è la vittoria? Avere più numeri e interazioni o più voti? La risposta è chiara. Avere più numeri non sempre è sinonimo di avere più voti e molte elezioni passate lo hanno ben dimostrato. Il social è un media e, come tale, permette di avere una grossa cassa di risonanza in termini propagandistici, ma questo non basta a vincere le elezioni. Possedere tanti numeri sui social è come avere un'emittente televisiva privata, ma senza una buona struttura territoriale, concretezza, leadership e idee non ci fai molto".