Giuliano Ferrara, "le liste del Pd...": il "tradimento", la frase che gela tutti

martedì 23 agosto 2022
Giuliano Ferrara

Giuliano Ferrara

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Giuliano Ferrara ha praticamente fatto campagna elettorale per il Pd nel suo ultimo intervento sul Foglio. “Forse il Pd è una caricatura di partito - ha esordito - forse la sua classe dirigente è una caricatura di classe dirigente. I programmi sono verbosi, retoricamente ambientalisti, wokisti, correttisti. Non li ho letti e non mi piacciono. Probabilmente è destinato a perdere, non è riuscito a mettere insieme la coalizione efficace, con tutti dentro”.

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C’è un “però” che secondo Ferrara non può essere ignorato: “Le liste del Pd sono niente male. Enrico Letta è un po’ floscio, d’accordo, ma non è eternizzato da una vanità sfacciata, oggi c’è ed è bene che ci sia, domani chissà, eppure ha messo insieme ragazzotti di belle speranze, fedelissimi di un curriculum tutt’altro che ignobile, riformisti cattolici di sinistra e post-comunisti di tutte le età, massimalisti con diritto di tribuna, e reduci del governo Draghi e del governo Conte che sono stati il sale di una legislatura produttiva e non così banale come la si vuole dipingere”.

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Il Pd verrà però con ogni probabilità sconfitto dal centrodestra a trazione Meloni, ma per Ferrara non è detto che sia necessariamente un male: “Intanto una buona opposizione forse si prepara: ha i suoi bravi costituzionalisti, i suoi professionisti del Parlamento, i suoi sindaci, i suoi presidenti di regione e assessori, le sue donne compresa la petulante ma non antipatica ‘Alice’ Serracchiani, e spero i suoi boss e capicorrente”.