Pier Ferdinando Casini, profezia di Sgarbi: "Io vinco e lui..."
Sfida tra Pier Ferdinando Casini e Vittorio Sgarbi nel seggio uninominale di Bologna. Il critico d'arte va subito all'attacco dell'ex presidente della Camera, ma con affetto: "Casini, un mio vecchio amico, viene da un mondo che ora è lo stesso che propone me al suo posto. Lui, infatti, è stato nominato presidente della Camera da Berlusconi quando c'era Fini e c'era anche Meloni", dice al Corriere della Sera. Secondo Sgarbi però più che con i dem di Enrico Letta, "Casini sarebbe stato bene come candidato di Calenda, lui è un centrista, ha fondato l'Udc. Invece con il Pd non ci si trova".
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Sgarbi vuole vincere e per raggiungere il suo obiettivo chiederà "a Sergio Mattarella di nominare Casini senatore a vita, perché non è giusto tenerlo fuori dal Senato. Ma la nomina a vita rappresenta la vera natura di Casini: sopra le parti che rappresenta se stesso. Una statua che entra a Palazzo Madama". E aggiunge: "Penso di smontare il suo gioco evidente: io a Bologna sono il riferimento di qualcosa. Lui è il riferimento di sé stesso: bellissimo, altissimo, nobilissimo per carità, ma non capisco perché gli elettori dovrebbero votarlo". Se invece dovesse perdere la sfida, conclude Sgarbi, "io vinco con il mio simbolo e sono un combattente che avrà sicuramente un ruolo importante nel prossimo governo. Non possono pensare che io non ci sia più dopo che ho combattuto l'unica battaglia vera degli uninominali".
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