Una lettera al Corriere della Sera: questo il modo scelto da Giulio Tremonti per lanciare il guanto di sfida a Carlo Cottarelli, l'economista candidato con il Pd in Lombardia che nei giorni scorsi aveva spiegato di sognare un confronto diretto proprio con l'ex ministro berlusconiano davanti agli elettori.
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Sempre al Corriere della Sera, Cottarelli aveva criticato i governi di Berlusconi e le politiche economiche di Tremonti, parlando di "alcuni errori compiuti negli anni Duemila" che sarebbero stati alla base della crisi del 2011. "La Repubblica Italiana che pure allora aveva il terzo debito pubblico del mondo senza avere il terzo Pil del mondo - scrive l'ex ministro in un intervento sullo stesso giornale - se la cavò piuttosto bene avendo già il 25 giugno 2008 concentrato in un unico decreto legge le leggi finanziarie del successivo triennio".
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Tremonti riporta quindi le considerazioni dell'allora governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, il quale riferiva che "grazie ad una prudente gestione della spesa durante la crisi, lo sforzo che ci è richiesto, è minore che in altri Paesi avanzati". E cita la lettera del 5 agosto 2011 firmata Trichet-Draghi. Documento che "si scostava", per Tremonti, "in termini istituzionalmente non appropriati dai giudizi appena espressi dal Consiglio europeo".
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Obiettivo: affrontare (e battere) alle urne Giulio Tremonti. A lanciare il guanto di sfida è Carlo Cottarelli, un...Sugli errori degli anni Duemila, l'ex ministro ribalta il quadro sottolineando che "dal 2011 inizia un decennio quasi totalitariamente governato dalle forze che Cottarelli si candida a rappresentare, forze che non hanno corretto, ma anzi amplificato gli errori denunciati". Non resta che attendere le liste di Fratelli d'Italia, che potrebbero schierare in campo proprio Tremonti. In attesa, magari, di vederlo tornare al governo con un ruolo di peso dopo il 25 settembre.