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Albino Ruberti, "il video l'hanno offerto anche noi". Pesantissimo sospetto sul Pd

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"Un bell'ambientino il Pd romano": così Carlo Calenda ha commentato il caso di Albino Ruberti, potentissimo capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, già braccio destro del governatore Nicola Zingaretti, costretto a dimettersi dopo la pubblicazione, sul sito del Foglio, di un video rubato che lo immortalava, dopo una cena a Frosinone, mentre insultava e minacciava il fratello di Francesco De Angelis, europarlamentare dem anche lui presente in quella sera di due mesi fa e a sua volta costretto a ritirare la candidatura alle prossime elezioni politiche. Una bomba sulla campagna elettorale romana, e un bell'imbarazzo per il segretario Enrico Letta. "Me te compro", "Ti ammazzo", "Chiedi scusa in ginocchio" sono solo alcune delle frasi pronunciate, che danno l'immagine di un partito dilaniato e fuori controllo, dilaniato da consorterie, dinamiche e affari non troppo limpidi. 

 

 



"Quel video è fuoco amico - rivela a Repubblica un autorevole esponente del centrodestra di Frosinone -. Lo hanno offerto a noi in piena campagna elettorale, ma ci siamo rifiutati di diffonderlo. Non ci prestiamo a certi giochi. Ed ecco che alla vigilia della firma delle candidature e non solo scoppia la bomba". La campagna elettorale a cui fa riferimento l'esponente di centrodestra è quella di giugno, per le comunali, quando il forzista Riccardo Mastrangeli ha vinto le elezioni ricevendo il testimone dal leghista Nicola Ottaviani. Il Pd locale era in subbuglio, e dunque quello tra Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco, e Ruberti appare come la punta dell'iceberg di un regolamento di conti interno. E il tempismo dello scandalo è sospetto.

 

 

 

 

 

"Il video girato da mani ignote - sottolinea Repubblica - è stato reso pubblico il giorno prima dell'accettazione della candidatura da parte di Francesco De Angelis, presidente del potente Consorzio industriale del Lazio. Sembra che tra i dem in molti non vedessero bene la possibilità data all'esponente ciociaro del Pd di poter ottenere un seggio alla Camera e che soprattutto tanti da tempo stiano lavorando per ottenere l'influente poltrona dell'ente pubblico economico".

 

 

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